Sean Savage Racconta la Sua Esperienza in Game of Thrones
Scritto da: Alessandra MotisiData di pubblicazione:
"La cosa migliore dell'essere un cameraman di Game of Thrones è il privilegio di poter creare una storia con la videocamera stando di fronte ad alcuni dei migliori artisti del mondo, leggendo le più meravigliose parole che abbia mai letto".
Così Sean Savage, cameraman de Il Trono di Spade decide di aprirsi davanti alle telecamere parlando della sua esperienza sul set della famosissima serie tv di HBO.
Savage racconta della sua esperienza nella produzione dello show, dei momenti più importanti e delle sfide più dure che ha incontrato.
Si presenta: "Sono Sean Savage, il cameraman A della Dragon Unit di Game of Thrones. Ho iniziato a collaborare con la serie nel 2010".
Racconta poi i suoi ricordi:
"Una delle prime scene da me riprese sul set era incentrata sui Guardiani della Notte impegnati ad attraversare il tunnel e giungere a nord. Da quella volta ho contribuito a ogni singolo episodio. In queste otto stagioni la Dragon Unit ha avuto il privilegio di riprendere scene come "Battle of Blackwater Bay", "The Red Wedding", "Hardhome" (è stato straordinario, una sequenza fantastica seguita dalla Battaglia dei Bastardi), seguite dalla puntata "The Ice Lake" dell'anno scorso. Penso che alla fine ci avviciniamo ai 73 episodi. Alcune delle sfide che ci sono state lanciate dai direttori, con le loro idee, sono stati i grandi movimenti che abbiamo dovuto fare tra le navi e le mura dei castelli e la particolarità degli effetti speciali. Direi che tutto questo, tecnicamente, ci ha sfidati portandoci al massimo delle nostre capacità".
Savage prosegue raccontando i momenti di Game of Thrones che preferisce tra quelli da lui girati:
"Se mi chiedeste qual è la mia scena preferita di questi otto anni vi direi quella in cui Jon Snow viene spinto a terra, calpestato e sepolto. Questo eroe apparentemente immortale sembra essere arrivato alla sua fine. È qualcosa che il direttore Miguel Sapochnik ha voluto inserire nello show nonostante non fosse descritto in quel modo nel copione. Kit Harington (interprete di Jon Snow) era per terra, io ero vicino a lui e abbiamo iniziato a mettere le comparse sopra di lui; avevamo una sorta di parola di sicurezza che avrebbe pronunciato quando non ce la faceva più, in modo da fermare tutto in qualsiasi momento. Abbiamo filmato dal basso per avere il punto di vista di Jon Snow e a quel punto l'ho esortato a rialzarsi da terra facendosi strada tra i corpi.
La Battaglia dei Bastardi è stata finora la sfida più grande: la maestosità della scena, l'organizzazione e l'ambizione di Miguel. La fatica di far parte di quella situazione ogni giorno per 23 giorni di fila è stata una grande sfida. L'essenza della storia di Game of Thrones, i paesaggi in cui è ambientata...ci sono entrati dentro. Abbiamo affrontato inondazioni, frane, tormente di neve, vento. Non sarebbe stato Game of Thrones se queste cose non fossero successe".
Sean ha poi concluso dicendo:
"Non avrei mai immaginato che avrei fatto parte per ben otto anni del più grande show del mondo. Game of Thrones è stato assolutamente fantastico perché c'erano tutte le condizioni perfette: luogo e timing...era tutto perfetto. Quando ho iniziato a lavorare per la serie la mia esperienza era adatta ai fini dello show, credo. Mi sono circondato delle persone giuste della Dragon Unit. Quindi penso di essere stato molto fortunato sotto certi punti di vista. Ogni tanto penso che sia stata come una prova da superare, una specie di laurea, e lo adoro. Penso che sarà una delle mie eredità, e un patrimonio che porterò sempre con me".
Di seguito, il video dell'intervista in lingua originale pubblicato dalla HBO: