Quibi: Numeri Disastrosi per la nuova Piattaforma di Streaming
Scritto da: Paola Manarolla - Data di pubblicazione:
A quanto pare le disavventure proseguono per la nuova piattaforma Quibi che presenta al suo pubblico mini-serie di 10 minuti con attori e registi tra i più famosi (tra cui le star Liam Hemsworth, Sophie Turner e Lena Waithe e registi del calibro di Steven Spielberg): infatti secondo un articolo del Wall Street Journal a distanza di un anno dal suo lancio è previsto un numero di iscritti inferiore di 5 milioni rispetto alle aspettative iniziali del progetto con 2 milioni di utenti sui 7,5 richiesti.
Se questa previsione si rivelerà esatta sarà sicuramente un duro colpo per tutti gli azionisti, che già a maggio dopo il calo vertiginoso dei download dell'app si erano dimostrati estremamente insoddisfatti rifiutandosi di pagare l'azienda.
La cosa particolarmente preoccupante sarebbe che non vi è un riscontro di interesse neppure considerata l'offerta gratuita della piattaforma fino a luglio, quando il prezzo diventerà tra i 4 e i 7 euro circa al mese: incredibile! Sembra che i creatori abbiano offerto un prodotto che non interessa particolarmente come formato, o forse come show presenti nel catalogo?
Tra gli iscritti inoltre solamente il 30% usa secondo le statistiche l'app quotidianamente. Il fondatore Jeffrey Katzenberg attribuisce questo poco successo agli effetti negativi della pandemia di Coronavirus, ci chiediamo tuttavia senza essere esperti in materia come tal cosa sia direttamente collegata con l'uso virtuale di un servizio in rete, a meno che alcuni spettacoli non siano stati rimandati o annullati a tal ragione...
Recentemente la compagnia ha aggiunto che il rallentare dei download è anche parte della "decisione di ridurre i [prodotti] proposti in luce delle proteste in tutti gli Stati Uniti che hanno seguito l'uccisione di George Floyd."
Sicuramente una problematica molto vissuta di Quibi e peggiorata durante la pandemia relativa al suo formato è dovuta al poter usare l'app solo da cellulare o tablet, decisione presa nel 2018 quando il fondatore affermò:"Non ci consideriamo in competizione con Hulu, HBO o Netflix e altri network. Siamo un qualcosa di totalmente differente."
Senza poterla collegare ad uno schermo televisivo molti utenti si sono lamentati a questo proposito, specie visto il periodo forzato a domicilio di quarantena che ha portato tante famiglie a voler vedere spettacoli comodamente dal proprio divano. La compagnia ha cercato di porre un rimedio troppo tardi a partire dall'ultima settimana di maggio.
E le sfortune non finiscono qui: infatti la startup Eko ha denunciato Quibi per furto di materiale patentato e le due compagnie sono ora in pessimi rapporti.
Fonte: Variety