Our Flag Means Death: lo Showrunner parla dello Stile della Serie TV di HBO Max
Scritto da: Noa Persiani - Data di pubblicazione:
La miniserie Our Flag Means Death ha debuttato lo scorso 3 marzo su HBO Max.
Il nuovo show, prodotto da Taika Waititi (Reservation Dogs), è liberamente ispirato alla vita di Stede Bonnet. Nel 1717, il capitano Bonnet è un aristocratico che abbandona la sua vita agiata e la sua famiglia per scoprirsi un pirata durante l'età d'oro, nonostante non abbia alcuna attitudine per il ruolo. Navigando a bordo della sua nave Revenge, il Capitano Bonnet e il suo equipaggio lottano per sopravvivere alle minacce delle navi da guerra e di altri pirati assetati di sangue.
Lo showrunner David Jenkins, durante una recente intervista, ha potuto discutere dello stile di questa serie TV insieme al protagonista Rhys Darby e a Taika Waititi. Lo sceneggiatore ha paragonato lo spettacolo ai precedenti lavori diretti dal regista Waititi come Thor: Ragnarok e What We Do in the Shadows:
"Penso che questo stile piaccia a noi tutti. Credo che ci sia molta sovrapposizione in termini di ciò che ci attrae nella commedia. Sicuramente in questo, mi attirava molto approfondire un personaggio in crisi esistenziale, perché mi sento anch'io così. Penso che tutti si sentano così, a un certo livello, e amano vederlo riflesso sullo schermo. Al contrario di James Bond, che è invulnerabile. Chi se ne frega? A me non interessa James Bond. Ecco perché ci sono venti film su di lui. Rhys, tu potresti interpretare James Bond se volessi".
Mentre Waititi ha aggiunto: "Penso lo stessa cosa. Sono attratto dai personaggi che cercano disperatamente di essere visti, o di essere cool, o semplicemente di essere tirati dentro dai margini. E spesso, quando questo accade, si rendono conto, 'Oh, era molto più figo là fuori, molto più figo con un piccolo gruppo della mia gente. Eravamo unici! Quindi questa auto-realizzazione, l'idea che la gente vuole sempre qualcosa di più, e poi quando accade, è in realtà una delle cose peggiori, è in realtà la più grande maledizione che puoi avere - amo queste storie".
Infine Darby ha concluso dicendo: "Non conoscevo la storia di Bonnet, ma dopo aver letto qualcosa su di lui, l'ho trovato molto intrigante. Perché ha lasciato moglie e figli? Perché ha intrapreso la professione più notoriamente cattiva e pericolosa che tu ognuno possa mai fare? Volevo essere quella persona perché sapevo che c'erano elementi della sua vita con cui potevo relazionarmi: quel tipo di sicurezza eccessiva e nessuno che credeva in me".