Loki 1x04: la vera Ragione dietro la Redenzione del Dio dell'Inganno
Scritto da: Alessandra Motisi - Data di pubblicazione:
Attenzione: questo articolo contiene spoiler
Nell'episodio 4 di Loki, intitolato L'Evento Nexus e rilasciato lo scorso mercoledì su Disney+, il Dio dell'Inganno ha finalmente raggiunto la redenzione, ma, sorprendentemente, non è stato grazie al dialogo, ma grazie alla violenza subita da Lady Sif.
All'inizio dell'episodio, Loki e Sylvie vengono salvati dall'imminente apocalisse di Lamentis-1 quando lo sfiorarsi delle loro mani causa un Evento Nexus che consente alla TVA di rintracciarli e riportarli indietro. Come sempre, Loki ha protestato per tutto il viaggio di ritorno al quartier generale della TVA - tema ricorrente sia nello show che nella vita di Loki, che cerca di dileguarsi da situazioni potenzialmente fatali.
Ma Loki fu subito colpito da una punizione che, per una volta, non sapeva come gestire: è stato spedito senza tante cerimonie in una "prigione della memoria", essenzialmente un loop temporale che riproduce uno dei peggiori ricordi di un prigioniero. Nel caso del protagonista, era un ricordo di Sif che si precipitava verso di lui, dopo che per dispetto le aveva tagliato i capelli, picchiandolo, e poi facendo un commento tagliente sul fatto che sarebbe rimasto solo per sempre. Dato che era semplicemente un ricordo, e quindi qualcosa che aveva già sperimentato, Loki avrebbe potuto semplicemente lasciar correre. Ma dopo un numero imprecisato di ripetizioni del loop, Loki si è stancato e, per la prima volta, si è scusato sinceramente con Lady Sif. Non è stata la terapia ad aiutarlo a trovare la redenzione, come Bucky Barnes, o un atto di eroismo, come Natasha Romanoff, o una chiacchierata con sua figlia, come Scott Lang, ma la buona dose di violenza da parte di Sif.
Normalmente, si penserebbe che sperimentare la violenza ripetuta sarebbe il modo più sbagliato per raggiungere una svolta emotiva e il percorso verso la redenzione, in particolare la violenza sperimentata contro se stessi. Nel caso di Loki, invece, la violenza era probabilmente l'unico modo che lo avrebbe potuto portare a una liberazione. Il Dio dell'Inganno ha sempre evitato la responsabilità e l'autocoscienza, manipolando la situazione attraverso le sue parole o semplicemente schivandole con l'inganno. Ma questa volta abbiamo capito una cosa: se Loki ha abbastanza tempo, può parlare seriamente con qualcuno, incluso se stesso. Come gli ha detto sua madre Frigga in Thor: The Dark World, Loki è "sempre così perspicace su tutti, tranne per se stesso".
Non essere in grado di sfuggire ai ripetuti colpi di Sif significava che Loki era vulnerabile alla brutale affermazione di Sif: "Meriti di essere solo e lo sarai sempre". In qualsiasi altro momento, Loki sarebbe stato in grado non solo di avere una risposta pronta, ma anche di provare che Sif non aveva ragione e che anzi, stava solo reagendo in modo eccessivo a uno scherzo innocuo. Infatti, Loki afferma che dopo aver tagliato i capelli di Lady Sif nella vita reale, ricorda esattamente cosa ha fatto dopo: "Sono andato a fare un bel bagno caldo e ho bevuto un bicchiere di vino, e non ci ho pensato mai più". Ma non è del tutto vero, dato che l'evento è stato chiaramente sepolto nel profondo della sua coscienza; ma, come con tante cose nel suo passato, è stato in grado di auto-convincersi a credere di non sentirsi male per quello che aveva fatto.
Per Loki, ore di dolore fisico lo hanno reso incapace di schivare il dolore emotivo, e per una volta nella sua vita ha dovuto affrontare una verità che non poteva evitare, nemmeno da se stesso: era stato uno scherzo crudele, e Sif non lo meritava. Inoltre, il loop è riuscito a metterlo a nudo, palesando la ragione per cui desidera sempre ardentemente attenzione dal prossimo: "È perché ho paura di essere solo". Alla fine, dopo un millennio, Loki ha finalmente ammesso la verità a un'altra persona, ma soprattutto a se stesso. Se fosse stato semplicemente lasciato solo, probabilmente non sarebbe mai arrivato a quella conclusione.
Fonte: Screen Rant