Jinn: la Serie Netflix rischia la Cancellazione a Causa di Scene Immorali
Scritto da: Alessandra MotisiData di pubblicazione:
La prima serie originale araba di Netflix sta causando non poche discussioni tra alcuni giordani, con un pubblico ministero che chiede all'unità del crimine informatico del Paese di indagare su di essa.
Jinn è un dramma soprannaturale di giovani adulti sui geni magici nell'antica città di Petra, dove i protagonisti cercano di impedire a Jinn di distruggere il mondo. Lo spettacolo è girato in Giordania e ha la durata di cinque episodi.
La polemica riguarda due scene in cui l'attrice Salma Milhis bacia due diversi ragazzi in scene separate, una mossa scioccante per il paese conservatore. Altri si sono lamentati online del linguaggio approssimativo dello show.
La serie arriva dai produttori esecutivi Elan e Rajeev Dassani, che sono gli specialisti degli effetti visivi dietro le quinte di diverse serie statunitensi di successo, come Scandal e Justified. È prodotto da Master Key Productions e Kabreet Productions.
Salma Malhas interpreta Mira, un'adolescente ribelle ancora devastata dopo la perdita di sua madre che impara ad amare di nuovo quando incontra Keras, interpretato da Hamzeh Okab. Sultan Alkhail interpreta Yassin, che lotta con un mondo che sembra essere contro di lui, lo spettacolo seguirà la storia sulla sua maturazione scatenata dall'amicizia soprannaturale con Vera, interpretata da Aysha Shahaltough.
Dopo la pubblicazione dello spettacolo la scorsa settimana, un alto accusatore giordano ha chiesto all'unità del crimine informatico del Ministero dell'Interno di adottare "misure immediate necessarie per fermare la trasmissione", citando le presunte "scene immorali".
La polemica ha portato la Jordan Media Commission a rilasciare una dichiarazione in cui afferma di non avere alcun controllo sulla produzione della serie. La Commissione ha affermato che il ruolo di censura statale si applica solo alle trasmissioni televisive e alle presentazioni teatrali, non ai servizi di streaming.
Anche la Royal Film Commission gestita dallo stato ha affermato che non c'era nulla che potesse fare.
Netflix Middle East ha caratterizzato il clamore su Twitter come "un'ondata di bullismo". Ha detto che lo spettacolo tratta di "temi universali" che "possono essere considerati provocatori".
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Fonte: Deadline