Unbelievable: la Recensione della Miniserie TV targata Netflix
Scritto da: Valentina Biafore - Data di pubblicazione:
Una serie deliberatamente femminista.
Quando si tratta di trasportare sul piccolo schermo una storia vera si rischia di non trasmettere a pieno tutte le sfumature della vicenda narrata, distorcendone un po' il significato, ma per fortuna non sempre è così.
Sentendo molto parlare di Unbelievable su Netflix e vedendo il cast d’eccezione, Toni Collette e Merritt Wever nei panni delle detective che avvieranno le indagini del caso, non potevamo astenerci dalla visione della serie.
Unbelievable è un crime drama di ottima fattura che tratta la storia vera di una serie di stupri tra Washington e il Colorado, raccontando una particolare vicenda a doppio filo: da una parte troviamo una coppia di detective che ricordano molto un True Detective tutto al femminile; dall'altra la vicenda degli stupri con la personificazione di un'unica voce narrante per tutte le donne stuprate: Marie.
La duplice visione alternata tra la dedizione e l’impegno delle detective a combattere il crimine, e le ingiustizie subite da Marie, vittima rassegnata al suo destino, non fa altro che incrementare ancora di più l’interesse dello spettatore, abbracciando il caso in tutte le sue sfaccettature.
Marie è una giovane ragazza dal passato difficile che viene abusata durante la notte nella sua abitazione. La ragazza si rivolge subito alla polizia denunciando il fatto, ma il confronto con le forze dell’ordine è disperato: a causa anche della sua instabilità emotiva, ritratta la confessione negando l’accaduto, costretta a mentire per scappare dalle pressioni psicologiche degli agenti. Inizia così un vero e proprio calvario per la protagonista, dove al trauma subito si aggiunge il comportamento schivo della gente.
Parallelamente viene raccontato come, dopo qualche anno, viene ripreso questo caso da due detective che, in base al modus operanti del colpevole, lo collegano a una serie di stupri seriali avvenuti negli anni.
La serie racconta tutta la vicenda in 8 puntate capaci di coglierne ogni sfumatura: avvertiamo il dolore delle donne vittime di violenza, la difficoltà a raccontarsi per paura di essere additate come colpevoli, la frustrazione delle due detective che non riescono a trovare una soluzione per chiudere questo straziante caso.
Tra ciò che emerge maggiormente dal racconto: l'incredibile forza delle donne che sovvertono le regole del gioco e che non si piegano davanti alle difficoltà, a testa alta e con sicurezza.
Le indagini risultano incalzanti e viene dato ampio spazio all'aspetto psicologico dei personaggi, senza mai catalogare le vittime come donne che subiscono, ma invece come donne che agiscono, "sbattendoci in faccia" il fatto che certe situazioni vanno prese sul serio, e che da certe situazioni ci si può rialzare e combattere.
Un inno alla vita, una serie deliberatamente femminista, uno sguardo di donna che avvicina le detective alle vittime e ne amplifica la capacità di empatizzare con loro, laddove il sistema stesso aveva fallito. La figura femminile eclissa di molto le figure maschili presenti nella serie, quasi messi da parte o addirittura viste come meri antagonisti.
Possiamo accostare Unbelievable a When They See Us, dove assistiamo allo stesso tipo di denuncia verso un sistema che non si preoccupa di difendere gli innocenti, ne tantomeno di riabilitarli. Marie Adler non solo subisce lo stupro, ma viene pressata psicologicamente da chi doveva sostenerla e portandola a ritrattare, a causa di una giustizia sommaria. Gli agenti vedono in Marie la ragazza adottata e instabile, archiviando l’aggressione e non riuscendo ad andare oltre l’apparenza, senza rispettare il trauma subito dalla vittima.
Unbelieveble si presenta come una serie da non perdere per gli amanti del drama e del crime, che ci propone con estrema delicatezza storie che purtroppo sentiamo tutti i giorni e a cui troppo spesso prestiamo poca attenzione.
Unbelievable si presenta come un crime drama particolarmente improntato in un’ottica femminista, in alcuni punti un po’ forzata, ma che ci offre una narrazione pulita e chiara, capace di raccontare in ogni sfumatura gli argomenti trattati. Interessante il focus su una vittima in particolare, che ci da un’ampia prospettiva della sua devastazione psicologica.
Non si tratta però di un'opera priva di difetti: non si approfondisce infatti la psicologia delle altre vittime, altrettanto importanti e, alcuni punti riguardo le detective, risultano un po’ troppo romanzati. Non possiamo però che definirla una bellissima miniserie, capace di regalare momenti di profonda riflessione ed empatia. Sicuramente una delle migliore proposte Netflix degli ultimi mesi.
madforseries.it
4,5
su 5,0