This is Us: le Lacrime di Jack, e le Nostre. La recensione di Sometimes
Scritto da: Maria Anna Cappelleri - Data di pubblicazione:
Incredibile come in This is Us ogni puntata sia meglio della precedente. Ed è ancora più incredibile se pensiamo che, in fondo, non si tratta di una serie con molta azione o colpi di scena esaltanti. Inoltre, tutto sommato, se ricostruiamo tutta la trama in senso lineare, non succede nulla di straordinario. Ma è proprio questo il bello di This is Us, racconta la vita, quella ordinaria, quotidiana: racconta eventi che chiunque di noi potrebbe vivere, emozioni che chiunque di noi potrebbe provare.
In questa puntata, il tema di fondo è il viaggio. Gli autori hanno messo a confronto il viaggio in Vietnam di Kevin insieme a Zoe, e il viaggio di Jack e Rebecca a Los Angeles. Il parallelismo tra le due storie è riuscitissimo: sono entrambe coppie alle prime armi, non si conoscono ancora bene e prendono le misure l'uno con l'altra. Scopriamo inoltre che Jack e Zoe hanno molte cose in comune.
Se avete letto le scorse mie recensioni di This is Us, sapete che non sono una fan di Zoe, la cugina di Beth e ragazza di Kevin, però in questo episodio mi ha colpito molto come abbiano evidenziato l'innegabile somiglianza tra lei e Jack: nel passato di entrambi è successo qualcosa di molto traumatico, e sono quindi sono entrambi molto reticenti quando si tratta di parlare di sè.
Divergono molto invece le reazioni di Kevin e Rebecca di fronte ai silenzi e alla ripetuta laconicità dei rispettivi compagni: Rebecca è comprensiva, non insiste, mostra la sua presenza e il suo sostegno a Jack senza invadere quello che lui desidera resti sepolto nei ricordi. Kevin invece non riesce e non vuole che ci siano segreti o silenzi nel suo rapporto, specialmente perché inizia a provare dei sentimenti profondi. Il ragazzo cerca quindi in tutti i modi di capire cosa nasconde Zoe che, alla fine, ammettendo di essere anche lei innamorata di lui, gli confessa di aver subito violenze dal padre quando era bambina.
Per quanto riguarda il personaggio interpretato dal bellissimo Milo Ventimiglia invece, scopriamo solo uno dei tantissimi pesi che si porta dietro: lo vediamo chiedere perdono ai genitori del soldato morto per una mina: si sente in colpa perché doveva sorvegliarlo e fare in modo che non succedesse. E' straordinario scoprire che una frase così semplice, banale e normale come "non è colpa tua", sia allo stesso tempo tanto potente da emozionare e commuovere. Nei prossimi episodi, capiremo che il vero problema profondo e il trauma che gli impedirà di parlare della guerra per sempre in futuro, è collegato al destino del fratello. L'elemento di raccordo in tutte le storie, è quella catenina: anche lei, come Jack e Rebecca e come Kevin e Zoe, ha fatto un viaggio: all'inizio di quest'episodio l'abbiamo vista "nascere", poi passare da una persona all'altra per semplici casi del destino, e infine arrivare alla ragazza della fotografia di due puntate fa. Sappiamo che quella collanina ad un certo punto è finita al collo di Jack prima e di Kevin poi. Quello che ci manca è il passaggio in mezzo: ed è ormai chiaro che sia qualcosa che ha a che fare con Nicky, il fratello di Jack.
Inutile quasi commentare la scena della macchina, in cui Rebecca canta e Jack, che solo pochi giorni prima le aveva detto di non piangere mai, scoppia in lacrime. Una scena vera, potente e bellissima. Ancora più bella e significativa perché arrivata alla fine, dopo averli visti ballare insieme, dopo la loro prima volta, dopo aver attraversato gli Stati Uniti da costa a costa. Una chicca: la canzone stupenda che canta Rebecca si intitola "Invisible Ink", inchiostro invisibile, ed è stata scritta dalla stessa Mandy Moore insieme al compositore Siddhartha Khosla e il fidanzato di Mandy, Taylor Goldsmith, il frontman dei Dawes, un gruppo americano.
Di seguito il demo della canzone:
Ok, basta: vado ad ascoltare un po' di musica malinconica e a ripensare a questa bellissima puntata.
Alla prossima settimana thisisusers!