The Shield: la Fotografia della Corruttibilità dell'Animo Umano

Scritto da: Manuel SacconData di pubblicazione: 

Attenzione: questo articolo contiene spoiler

Il catalogo di Amazon Prime Video offre una vasta gamma di prodotti più o meno recenti. Tra quelli che ci sentiamo di consigliarvi c'è The Shield, una serie TV andata in onda dal 2002 al 2008, che conta 7 stagioni. Nonostante i protagonisti siano poliziotti, l'integrità è un valore che ritroviamo davvero in poche occasioni e personaggi. 

Lo scenario in cui veniamo immersi è di estremo disagio. Strade e istituzioni seguono le stesse regole, e i protagonisti di questa eccezionale serie lo dimostrano in tutto e per tutto.

The Shield come specchio

In un'epoca, quella dei primi del 2000, in cui spesso si è sentito parlare dell'operato delle forze dell'ordine, The Shield si fa largo fotografando una caserma disastrata. L'azione e i colpi di scena sono tanti e sotto gli occhi di tutti, quello che non si fa notare, ma che è estremamente presente, è la caratterizzazione dei personaggi e dei rapporti che li legano. Ognuno vive una contraddizione interna che lo spinge ad agire in controtendenza al ruolo che gli compete. 

Anche i buoni diventano cattivi, e i cattivi diventano buoni, in base alle situazioni e agli occhi che li guardano. Vic Mackey, in questo cosmo confusionario, sembra sempre mettere ordine, apparendo spesso come un male necessario al benessere della comunità. La verità è che Vic è corrotto  fino al midollo, e con la sua squadra ci porterà in un baratro via via sempre più profondo. 

Sotto lo sporco c'è solo altro sporco

"La squadra prima di tutto", questo è il mantra dell'iconico detective. Ma è veramente per la squadra che ci siamo addentrati in un vortice di sporcizia emotiva per 7 stagioni? Vic, nonostante le svariate scuse, ha sempre dimostrato solo una cosa: la sua corruttibilità. La sua sete di potere che lo porta a volere sempre di più, a discapito di tutto, anche della famiglia. La stessa per cui effettivamente ha emozioni positive, e per cui spesso ci fa provare empatia col personaggio, ma che dimostra di mettere in primo piano solo in determinate occasioni. 

Sotto una patina di corruzione e di violenza, ci aspettiamo di volta in volta di trovare dell'altro, che col passare delle stagioni ci accorgiamo non esserci. Non c'è redenzione nel mondo di The Shield, non c'è pentimento se non per mero interesse, lo stesso che di base contamina anche i vari rapporti, anche quelli più profondi. 

Più ci addentriamo in questo malsano contesto, più ci rendiamo conto che altro non è che la fotografia esasperata di una società malata, in cui puntata dopo puntata rimaniamo impantanati

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