La Ricerca: Recensione della nuova Serie TV Criminale-Politica di Netflix
Scritto da: Enrico Cipolletti - Data di pubblicazione:
Da pochi giorni è disponibile su Netflix The Search (da noi La Ricerca), la nuova miniserie TV messicana che racconta del fatto di cronaca realmente accaduto nel 2010, riguardo la scomparsa della piccola Paulette Gebara Farah, sparita a Città del Messico e divenuta oggetto di un'incredibile tempesta mediatica abbattutasi all'epoca sulla famiglia della bambina.
La vicenda viene raccontata a partire dalla scomparsa della bambina disabile, sino al macabro ritrovamento del corpo, riportando in maniera più o meno precisa i dettagli del caso, con protagonisti la famiglia di Paulette, la procura dello Stato del Messico e i media.
La serie messicana ci mostra nell'arco dei sei episodi di cui è composta tutti i fatti del tremendo calderone mediatico causato da questo evento di cronaca nera che sconvolse l'intero Messico.
La trama
A capo dell'indagine investigativa abbiamo Alberto Bazbaz, il procuratore interpretato da Yazbek Bernal, incapace sin dall'inizio di gestire il caso, ostacolato dai vertici politici dell'epoca, e circondato da collaboratori anch'essi poco trasparenti come il vice procuratore Alfredo Castillo, interpretato da Adriàn Ladròn.
La scomparsa della bambina crea subito un alone di mistero attorno alla sua famiglia, nobile e benestante ma allo stesso tempo piena di problematiche interne e con diversi scheletri nell'armadio.
Le indagini proseguono in maniera confusa, con diverse contraddizioni, insabbiamenti e comportamenti da parte di alcune personalità vicine alla famiglia della piccola atti a far guadagnare personale notorietà, come il caso di Amanda De La Rosa, amica della madre di Paulette.
Una critica diretta
La serie si rivela essere un'aspra critica alla corruzione politica e dei media. Una denuncia di tutto il marcio che vede protagoniste le grandi personalità del Messico e che ricostruendo, se pur fantasticando talvolta, gli eventi di questa tragedia, in un certo senso vuole mettere in dubbio la bontà delle indagini portate avanti e chiuse nell'arco di due mesi.
Un prodotto che riesce abbastanza bene nel suo intento originale, ma che a volte si perde in trovate in stile fiction; già, perché molte volte, nel corso degli episodi, ci sembra di guardare uno show che non si prende completamente sul serio, presentandoci personaggi scimmiottati, come nel caso del procuratore Bazbaz, che risulta a più riprese ridicolo e "sfigato".
Convince il messaggio ma non sempre il modo in cui ci viene trasmesso, e se da una parte questo lato più ironico e goliardico smorza la pesantezza dell'intera vicenda, dall'altra lo spettatore potrebbe avere la sensazione di vedere una parodia e non un prodotto di seria denuncia.
Davvero un peccato visto che The Search è una mini serie molto godibile, con ottimi attori e con puntate snelle che, alla fine della fiera, mostrano la terribile realtà socio-politica del paese dell'America Centrale.
The Search è una miniserie godibile, che vuole trasmettere un messaggio importante, facendolo però con toni fin troppo sopra le righe e goliardici.
Netflix torna a proporre un prodotto interessante che può attirare l'attenzione di molti spettatori, dato l'incredibile interesse che argomenti del genere possono suscitare.
Non ci sentiamo di chiamarlo thriller, ma ci sentiamo di promuoverlo per le intenzioni.
madforseries.it
3,2
su 5,0