The Politician: la Recensione Spoilerfree della nuova Serie TV targata Netflix
Scritto da: Maria Anna CappelleriData di pubblicazione:
"La vita non è un treno, è un tornado di merda pieno d'oro. Non devi avere un piano. Devi solo cercare di non sporcarti e prendere tutto l'oro che puoi".
Una commedia dai tratti tragici senza il timore di esasperare le vicende fino a renderle assurdamente efficaci: The Politician si candida a pieno titolo ad ascriversi in quella particolarissima categoria di prodotti televisivi che o li ami o li odi ma che, tuttavia, se li inizi, li devi finire per forza.
Racconta di Payton Hobart (Ben Platt), un ricchissimo adolescente che, sin da bambino, ha calcolato ogni passo per raggiungere il suo obiettivo di diventare Presidente degli Stati Uniti d'America. La scalata verso la Casa Bianca - nonchè la nostra storia - comincia dalle elezioni del consiglio studentesco nel prestigiosissimo istituto che frequenta.
Grazie ad una narrazione brillante e meticolosa, la nuova serie Netflix svela l'ipocrisia che permea la politica da ogni lato e che non risparmia nessuno: chi la fa, chi aspira a farla, chi lavora dietro le quinte e chi la racconta, a tutti i livelli, persino in una elezione studentesca.
Al contempo, riesce a mettere in luce l'enorme fragilità emotiva che caratterizza i giovani, anche quelli più motivati: Payton è ossessionato dal traguardo che si è posto e, a causa della sua ambizione, sembra aver rinchiuso ogni emozione all'interno di un piccolissimo vaso di cristallo, pronto ad esplodere in mille pezzi da un momento all'altro.
La serie segna l'esordio di Ryan Murphy su Netflix, e per i fan del produttore, è impossibile non notare il suo stile inconfondibile.
Ma per poter guardare con piacere questo telefilm è necessario liberarsi da schemi e sovrastrutture. E' tutto volutamente esagerato e artificioso: l'opulenza ostentata delle case, i giardini enormi e curatissimi, le auto d'epoca, e persino i personaggi, che spesso diventano caricature di loro stessi.
Solo senza pregiudizi si riesce a meravigliarsi di fronte alla capacità di The Politician di sfiorare costantemente il kitsch, senza diventarlo mai del tutto e ad apprezzarlo per quello che è: un originale prodotto di satira, di quella satira per cui, dalla risata, la bocca fa presto a storcersi in una smorfia di fastidio e amarezza.
Aiutano di certo in questa impresa attori di un calibro incontestato come Gwyneth Paltrow e Jessica Lange, e altri più giovani e meno esperti ma che hanno reso delle interpretazioni degnissime (il ruolo del protagonista sembra essere fatto apposta per Ben Platt).
Ma è soprattutto la sceneggiatura che colpisce: i personaggi principali sono enormemente complessi e pieni di sfaccettature, i dialoghi sono intensi, veloci e mai banali.
Non manca qualche piccola sbavatura: troppa fretta nel concludere la storyline che riguarda il personaggio di Jessica Lange (Dusty Jackson) e della nipote Infinity (interpretata da una fantastica Zoey Deutch), ed è stato troppo repentino il salto dal penultimo episodio al finale di stagione.
Niente che non possa essere risolto con qualche flashback esplicativo nella - ancora solo eventuale ma quasi certa - prossima stagione.
In conclusione, sono in difficoltà ad assegnare un voto: non è una serie che consiglierei a chiunque, però di sicuro merita una chance. Basta poco per capire se fa al al caso vostro e sono pronta a scommettere che, se riuscirete a finire il primo episodio, non potrete fare a meno di vedere come va a finire.
madforseries.it
??
su 5,0