The Handmaid's Tale 4: Recensione del Quinto Episodio della Stagione

Scritto da: Maria Anna CappelleriData di pubblicazione: 

Attenzione: questo articolo contiene spoiler

Un nuovo intenso episodio per la quarta stagione di The Handmaid's Tale. La quinta puntata, intitolata Chicago, andata in onda su Hulu e trasmessa poi in Italia da TIM Vision, come lascia intuire il titolo, è incentrata su quanto avviene sul fronte di guerra dove si trovano June e Janine.

Chicago è ancora Chicago

È la stessa Elisabeth Moss a dire questa frase quando - come ricorderete - cercava di convincere Janine a scegliere la città come destinazione durante la loro fuga. In questo episodio entriamo nel vivo della guerra che è in atto tra le forze armate di Gilead e i vari gruppi di resistenza sul confine. June non si trova a proprio agio in quello in cui si trova, pensando che non facciano abbastanza, e vorrebbe unirsi ai Nighthawks. Ed è proprio mentre è alla loro ricerca che avviene una serie di colpi di scena destinati a dare una svolta alla narrazione di questa stagione.

Partiamo dalla fine: dopo il bombardamento aereo, June è ancora frastornata, mentre non è chiaro se Janine si sia salvata o se si trovi ancora sepolta tra le macerie. Ma proprio mentre noi spettatori partecipiamo all'angoscia della protagonista in cerca della sua amica, ecco che tra il fumo e la polvere scorgiamo un volto che non ci saremmo mai aspettati di rivedere lì: Moira (Samira Wiley) è infatti a Chicago con la rete di aiuti internazionali sopraggiunti per dare supporto alla popolazione durante il temporaneo cessate il fuoco. Un colpo di scena in piena regola, che ha colto June (e tutti noi) alla sprovvista, lasciandoci pieni di domande su ciò che il loro incontro potrebbe comportare, e le conseguenze nel caso in cui Janine non fosse sopravvissuta. Moira vorrà portare June in salvo in Canada, ma lei accetterà? 

Non meno importante e sconcertante quanto in parallelo accade nel quartier generale, dove, con una serie di ricatti incrociati, e grazie ad una strana alleanza con Zia Lydia, il Comandante Lawrence sembra aver ritrovato il suo posto al tavolo del Consiglio. Ma a scapito di chi?

Lawrence vs Blaine

Il quinto episodio conferma che anche in questa stagione il personaggio interpretato da Bradley Whitford sia senza dubbio uno dei più interessanti di tutta la serie, l'eterna lotta con se stesso per via delle propensioni confliggenti e contraddittorie che lo contraddistinguono, lo hanno sempre reso difficile da inquadrare. Il suo coinvolgimento nel salvataggio dei bambini, alla fine della scorsa stagione, sembrava aver tracciato una direzione precisa al suo arco narrativo, che tuttavia sembra essere smentito da quanto ci hanno mostrato. Lo stesso Nick è incredulo di fronte all'indifferenza mostrata da Lawrence per la decisione di bombardare Chicago, soprattutto dopo aver ricevuto la conferma dalle Marte che é proprio lì che si trova June.

Blaine ha in un certo senso salvato Lawrence, e legittimamente si aspettava che si trovassero dalla stessa parte. Non è difficile intuire che ora si senta tradito e, qualora ci fosse un confronto tra i due, plausibilmente possiamo attenderci che i toni saranno diversi da quelli usati in precedenza, quando Lawrence aveva detto che non poter salvare June perché non si può salvare chi non vuole essere salvato, mentre, al contrario, Nick non voleva arrendersi. Cosa sarà ancora disposto a fare Nick? E Lawrence ha forse un piano non ancora rivelato?

Ritmo e qualità

Non un solo episodio sottotono per la quarta stagione di The Handmaid's Tale: la serie TV riesce infatti a mantenere un ritmo incalzante e avvincente settimana dopo settimana, alternando scene veloci e piene di azione, a momenti più introspettivi ed estremamente toccanti, il tutto inserito all'interno di una scenografia studiata nei minimi dettagli. 

Anche scene superficialmente non essenziali, nascondono un significato che le rende poi momenti chiave della narrazione: penso in particolare al baratto delle due mantelle rosse - simbolo per eccellenza del sistema oppressivo di Gilead, e di tutto ciò che essere un'ancella ha rappresentato e comportato - per un berretto, apparentemente banale, ma che in realtà, oltre ad essere rappresentativo degli USA e della vita prima della dittatura e della guerra, diventa anche il simbolo della amicizia tra June e Janine.

Infine, la menzione speciale della recensione di questa settimana, va alla scelta di una cover di Fix you dei Coldplay, colonna sonora dei momenti concitati e tragici sin dai tempi di The O.C..

Chicago è il quinto episodio dei dieci previsti in totale, siamo quindi esattamente a metà di questa stagione di The Handmaid's Tale: e infatti è il perfetto episodio mid-season, uno di quelli che, in altre serie TV, avrebbe preceduto una pausa di qualche settimana.

Fortunatamente per noi, non è questo il caso e non dovremo attendere molto per tentare di trovare qualche risposta alle domande che ci hanno lasciato i colpi di scena appena andati in onda.

madforseries.it

4,7
su 5,0

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