Survive: Recensione dei primi 4 Episodi della nuova Serie TV con Sophie Turner

Scritto da: Enrico CipollettiData di pubblicazione: 

Da ieri ha fatto il suo debutto una nuova piattaforma streaming americana, Quibi, la quale ha una caratteristica che la rende completamente differente rispetto alle piattaforme già esistenti. La peculiarità di Quibi è infatti quella di presentare le sue serie in esclusiva con episodi davvero brevi, dalla durata di circa 10 minuti!

Uno degli show della piattaforma più chiacchierati nei giorni scorsi è sicuramente Survive, basata sull’omonimo romanzo di Alex Morel, di cui sono già usciti i primi quattro episodi.

La storia si concentra sui personaggi di Jane e Paul, unici superstiti di un incidente aereo, lei interpretata da Sophie Turner, che tutti conosciamo come Sansa Stark ne Il Trono di Spade, mentre lui è interpretato da Corey Hawkins.

Jane, dopo aver trascorso un anno in un istituto psichiatrico in seguito ad un tentativo di suicidio, viene dimessa dalla struttura, ma i suoi ricordi, i suoi tormenti la turbano ancora. Scossa, infatti, dai tremendi suicidi dei membri della sua famiglia, decide che anche lei deve togliersi la vita, e cercherà di farlo su un aereo diretto a New York.
In aeroporto incontra Paul, un ragazzo con cui cerca di fare amicizia e che diventa suo vicino di posto per il viaggio, ma con il quale improvvisamente rompe una certa sintonia inizialmente creatasi, presa dal suo unico obiettivo, quello di morire suicida. Jane infatti, durante la notte si chiude nel bagno dell'aereo per ingerire un cocktail di farmaci rubati dall'istituto, ma, colpo di scena, l'aereo precipita, e lei e Paul si ritrovano ad essere gli unici superstiti di quell'incidente.

Nei primi due episodi ci viene presentata la protagonista, che sta per andarsene dall'istituto; un breve cenno al suo passato, ai suoi problemi e a quelli di altri ragazzi che come lei sono ricoverati li.

Due episodi molto introspettivi che, nonostante la loro breve durata (dai 7 ai 10 minuti) ci fanno capire il disagio ed il dramma di Jane che l'ha portata a fare scelte pericolose per la sua vita, funestata dalle disgrazie familiari.

Nel terzo e soprattutto nel quarto episodio, si passa all'azione: la vicenda cambia improvvisamente i toni e dal dramma si passa alla catastrofe. L'aereo precipita e i nostri si risvegliano circondati dal disastro, dalla morte, finiti sulle montagne innevate e rimasti come unici superstiti.

Il nuovo che avanza?

Il linguaggio dello show è molto particolare, perché ci mostra la profondità delle situazione, con un mood scanzonato tipico delle generazioni di oggi, creando un mix interessante e per niente fastidioso, che da originalità alla vicenda narrata.

Ovviamente l'impressione di trovarsi di fronte a due racconti diversi la si ha tra i primi due episodi e mezzo e parte del terzo e l'intero quarto.
La piega action che prende Survive sarebbe quasi inaspettata (se non si sapesse a priori la trama), date le circostanze iniziali, ma è quella che, ovviamente, fa diventare interessantissimo un prodotto del genere, di breve durata ma intenso.

La regia di Mark Pellington è incredibilmente frenetica, e passa dal mostrarci gli aspetti più profondi di Jane (personaggio scritto in una maniera molto semplice ma ben caratterizzante) alla dinamicità delle vicende durante e post incidente.

Difficile parlare, al momento, del recitato: di Paul abbiamo visto davvero troppo poco, mentre di Jane possiamo dire che la bravura della Turner e dello sceneggiatore ci fa capire che il suo personaggio, pur non essendo troppo sopra le righe, ha le caratteristiche per essere un ottimo punto cardine della serie.

Questo nuovo tipo di fruizione di una serie TV è interessante, perché rende piacevole la visione senza stressare troppo lo spettatore, anzi, tenendone sempre alta l'attenzione grazie ai cliffhanger ripetuti ogni 10 minuti, durata media di una puntata. Spesso infatti, abbandoniamo una serie per la sua lentezza, o per il fatto che alcuni episodi risultino poco più che dei riempitivi per mandare avanti la narrazione.

Con Quibi invece il racconto è più fluido, meno arrancante, perché in ogni episodio gli eventi sono concentratissimi, e non c'è possibilità, crediamo, di poter vedere puntate fatte solo di grandi "spiegoni", dato che le tempistiche sono molto essenziali.
Survive ne è la riprova, e riteniamo che il tipo di storia che possiamo immaginare ci verrà narrata sia ideale per il tipo di discorso portato avanti da questa nuova piattaforma, e sicuramente darà il via ad una serie di produzioni con meno fronzoli e più contenuti succosi.

Survive è una serie dal grandissimo potenziale, apri pista per una nuova frontiera dell'intrattenimento, ideale per chi non ha voglia di seguire serie tv troppo impegnative ma vuole divertirsi e svagarsi con contenuti dinamici e freschi.

Ancora gli elementi per valutare questa serie sono ovviamente pochi, data anche la brevità degli episodi. Dunque l'ottimo voto che diamo a questi primi quattro episodi è tutt'altro che scolpito sulla pietra.

madforseries.it

4,0
su 5,0

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