Star Trek: Discovery 3 - La Recensione del Terzo Episodio della nuova Stagione

Star Trek: Discovery 3 - La Recensione del Terzo Episodio della nuova Stagione

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Attenzione: questo articolo contiene spoiler

Dopo aver compreso gli avvenimenti che hanno travolto (e stravolto) Michael Burnham e l'equipaggio della Discovery, Popolo della Terra non perde tempo e ci mostra la loro tanto attesa riunione, argomento che rappresenta il cuore della trama di questo episodio

Iniziamo più o meno da dove si era interrotto il colpo di scena della scorsa settimana, mentre Michael si teletrasporta a bordo della nave della Federazione dopo aver sganciato la bomba rivelando che era passato un anno dal suo arrivo. Rivedere i nostri protagonisti di nuovo insieme è stato emozionante, e non importa che l'equipaggio non veda Michael da pochi giorni mentre per lei sono passati molti mesi: tutto ciò che conta, adesso, è che sono di nuovo insieme.

L'equipaggio riunito si mette quindi in viaggio verso il pianeta natale della Federazione, la Terra. Convinti di trovare qualcosa di simile a ciò che avevano lasciato, con grande sorpresa vengono "accolti" da un nuovo governo terrestre ostile e isolazionista che non vuole avere niente a che fare con loro. Con la Discovery risucchiata nella disputa tra la Terra e alcuni invasori alieni (poi rivelati umani), l'insistenza di Saru nel seguire i protocolli diplomatici tradizionali sembra un bizzarro anacronismo nel 32° secolo. In effetti, l'unico passo falso significativo dell'episodio arriva quando entrambe le parti si rendono conto che si sarebbero capite molto meglio se avessero messo da parte le loro differenze e parlato faccia a faccia. 

Questa sembra essere una soluzione quasi goffa, totalmente in contrasto con il futuro oscuro in cui si è improvvisamente trovata la Discovery. Sapere che i componenti si impegnano sempre a rendere l'universo un posto migliore ogni settimana potrebbe rivelarsi un percorso dominato dai cliché, cosa che lo spettacolo deve evitare, ma il nuovo look di Burnham offre speranza per un futuro diverso da questo. Il suo anno trascorso a lavorare come corriere nel 32° secolo l'ha cambiata, addolcendo alcune delle sue sfaccettature più fredde che rispecchiano il suo lato vulcaniano, rendendola un personaggio potenzialmente imprevedibile. Lontana dall'uniforme e dalla Flotta Stellare, ha imparato che ci sono altri modi di vivere, capendo che seguire le regole non è sempre la miglior cosa da fare, anche se questo significa intraprendere missioni in autonomia senza avvisare prima il suo capitano.

Star Trek: Discovery 3 - la Recensione del Terzo Episodio della nuova Stagione

Saru è ora il primo personaggio alieno a sedere sulla poltrona da capitano in uno spettacolo di Star Trek. Con il kelpiano come ufficiale in comando, Burnham come il suo numero uno e Georgiou che non esita nell'andare contro le regole, Star Trek: Discovery potrebbe aver appena creato un trio degno rivale del classico asse Kirk-Spock-McCoy.

Saru, in quanto capitano della nave, ha bisogno di sapere di poter contare sul suo numero uno. Philippa Georgiou - che almeno non nasconde il fatto che farà esattamente ciò che vuole, indipendentemente dalle decisioni prese da Saru - è un grosso e problematico elemento di cui si dovrà occupare, quindi non può permettersi di avere anche Michael come mina vagante. È impressionante come Saru riesca sempre a trovare nuovi motivi per fidarsi di Michael, specialmente dopo le decisioni sbagliate delle scorse stagioni o, senza andare troppo lontano, della puntata pilota. Ma Michael non è la stessa persona che era allora, e non lo è nemmeno Saru.

Nel frattempo, Book è già diventato parte integrante dello spettacolo, e non solo perché il dispositivo di occultamento della sua nave può essere utilizzato per nascondere il dilitio. Mentre il suo debutto nella premiere della stagione lo ha visto sulle difensive, nel terzo episodio di questa stagione appare più rilassato e libero di portare il suo fascino alla Discovery. Anche l'alchimia tra Book e Burnham è innegabile.
Popolo della Terra ci presenta, inoltre, l'atteso debutto di Blu del Barrio nei panni di Adira, un ufficiale adolescente che crede ancora nella Flotta Stellare. 

Mentre i primi due episodi della stagione (di cui potete leggere la nostra recensione) si distinguono entrambi come nuovi e diversi, Popolo della Terra è sorprendentemente tradizionale e ricorda le prime serie di Star Trek che spesso trattavano la tematica del conflitto tra due fazioni in guerra che potrebbero smettere di combattere se uno dei due cercasse un confronto pacifico. Questo scenario, come i Trekkers sanno bene, è un punto fermo del franchise, ma invece di utilizzare un pianeta alieno per rappresentare una questione politica o sociale, la puntata mira a un luogo più vicino a casa. 

Il continuo e rapido susseguirsi di eventi potrebbe facilmente farci dimenticare cosa ha passato l'equipaggio della Discovery, ma l'episodio si prende del tempo per mostrare una scena tra Tilly e Michael in cui la guardiamarina piange la perdita della sua famiglia, dei suoi amici e di tutto ciò che ha conosciuto e che non ha potuto salutare per un'ultima volta. Tilly non desidera la sua vita di prima, spera piuttosto di trovare qualche tipo di connessione tangibile con essa, la prova che sia stata lì. E la trova in un albero sito vicino a quella che era l'Accademia della Flotta Stellare. La Federazione potrebbe essere scomparsa dalla Terra, ma l'albero è ancora lì: un promemoria che una volta la Federazione era un faro di luce nella potenziale oscurità dello Spazio e del tempo, e che potrebbe esserlo di nuovo.

Il terzo episodio di questa stagione di Star Trek: Discovery è una ventata di Federazione, che si respira grazie alla diplomazia del neo capitano. 

Popolo della Terra mette quindi le basi per ricostruire la Federazione ormai in declino, facendo provare ai fan del franchise le emozioni del passato.

madforseries.it

4,3
su 5,0

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