Star Trek: Discovery 3 - la Recensione del 1° Episodio della nuova Stagione

Scritto da: Alessandra MotisiData di pubblicazione: 

Attenzione: questo articolo contiene spoiler

È passato più di un anno da quando abbiamo visto l'equipaggio della Discovery attraversare il wormhole, e l'episodio di oggi - intitolato Quella Speranza sei Tu, Parte 1 - ci insegna che "a volte devi solo allontanarti da tutto".

Questo concetto sembra inoltre essere la motivazione principale per Star Trek: Discovery, che porta Michael Burnam 930 anni nel futuro rispetto alla sua ambientazione del 23° secolo, arrivando al lontano 3188. Sebbene nessuno coinvolto nella produzione lo abbia detto esplicitamente, sembra che questa scelta creativa sia stata alimentata dal desiderio di avere carta bianca per fare ciò che i produttori dello spettacolo Netflix vogliono, insieme a questo cast estremamente talentuoso. Fino ad ora Discovery è stato un prequel ambientato 10 anni prima della serie originale e parecchio costretto dalle limitazioni implicate nel dover intrecciare una storia nuova in un periodo di tempo in cui si è svolta la trama del franchise.

Alcuni dei campanelli d'allarme presentati durante le prime due stagioni dello show sono stati senza dubbio molti: chi non si è chiesto, per esempio, perché Spock non avesse mai rivelato di avere una sorella? Questa è sicuramente la domanda più diffusa tra i Trekkers, già lamentati in precedenza della strana affermazione di Spock in merito al suo fratello segreto, informazione rivelata in uno dei film.

I prequel hanno il potenziale per ricontestualizzare personaggi ed eventi che già conosciamo, la cosa interessante è che Sonequa Martin-Green ha infuso una vita straordinaria al suo personaggio Michael Burnham, donandole uno degli archi narrativi più chiari che qualsiasi altro protagonista della serie di Star Trek abbia mai avuto, dalla moderazione del suo lato Vulcaniano alla piena fioritura delle sue emozioni umane. Con un salto temporale nel 32° secolo alla fine della seconda stagione, il modo in cui qualcosa si inserisce nel canone già esistente non ha più importanza: tutto ciò che conta, a questo punto, è una buona narrazione.

Burnham, adesso, si ritrova nell'ignoto. Atterrando su un desolato pianeta caratterizzato da alte dune rocciose e mari tranquilli, è sola. All'inizio di questo primo episodio della terza stagione, vediamo Burnham e la troupe che vengono separati. Per ora non sappiamo ancora cosa sia realmente accaduto alla sua astronave ma, almeno per il momento, la protagonista dovrà adattarsi al 3188 in gran parte da sola.

Prima di atterrare, Burnham si schianta contro una nave di un contrabbandiere - o corriere - di nome Book: sarà interessante vedere come si evolverà nel tempo l'arco narrativo di questo nuovo personaggio introdotto nel cast. Il suo ruolo nel primo episodio è principalmente quello di fornire spiegazioni su questa strana nuova galassia in cui Burnham si trova. Apparentemente, la Federazione ha subito un cataclisma oltre un secolo prima: improvvisamente è esploso tutto il dilitio, il materiale cristallino che consente il funzionamento del motore a curvatura. Questo evento devastante, noto come The Burn (o Grande Fuoco in italiano), ha reso i viaggi nello spazio una possibilità per molte meno persone. La Federazione e la Flotta Stellare sono essenzialmente kaput.

L'ambientazione, dopotutto, non sembra particolarmente rivelatrice: con i suoi ologrammi e le insegne al neon, questo luogo avrebbe potuto essere facilmente uno dei mondi già visitati in Star Trek: Picard all'inizio di quest'anno. E la tecnologia non sembra poi così avanzata. Tuttavia, ci siamo divertiti a vedere una Burnham fuori dagli schemi mentre trattenuta nel caveau.

Burnham e Book sembrano avere una buona chimica, ma questo passa in secondo piano perché, nel frattempo, emerge ciò che è veramente importante per Burnham: "Tu credi nei fantasmi" le dice Book parlando del distintivo sulla divisa di lei. 

Si scopre poi che Book sta salvando segretamente specie aliene in via di estinzione, informazione che fa sciogliere il cuore di Burnham. Con la Federazione sostanzialmente spazzata via da quella che forse sarebbe potuta essere un'eccessiva dipendenza da una fonte di carburante (di cui non conosciamo ancora l'intera storia), e con il nuovo partner di Burnham che si è rivelato essere un conservazionista, questo inizio di stagione sembra essere esattamente mirato al qui e ora del 2020, dove il nostro stesso pianeta sta bruciando e dove, per molti, il futuro brillante che molti hanno sperato sembra più lontano che mai. Star Trek: Discovery, oggi, pare un analogo sottilmente velato per il nostro modo di essere, con Burnham e il suo equipaggio ora incaricati non solo di salvare la situazione, ma anche di salvare l'idea stessa di Star Trek.

Questa terza stagione di Star Trek: Discovery inizia con un episodio forse un po' lento nella narrazione ma che ci permette di capire che Michael Burnham e l'equipaggio della Discovery hanno già una nuova missione: restaurare e ricostruire la Federazione. 

Sarà interessante assistere ai successivi sviluppi che porteranno sicuramente all'instaurazione di un forte legame tra la protagonista e il nuovo arrivato.

madforseries.it

3,8
su 5,0

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