Prodigal Son: la nostra Recensione della prima Stagione della Serie TV targata Fox
Scritto da: Nicholas Corneli - Data di pubblicazione:
Prodigal Son, la serie targata Fox e diretta da Chris Fredak e Sam Sklaver è disponibile da gennaio su Premium Crime.
La prima stagione ci presenta Malcolm Whitly (Tom Payne), il figlio di un serial killer noto come Il Chirurgo (Michael Sheen) che decide di allontanarsi dal padre e di diventare un profiler per dare la caccia proprio a questo tipo di persone. Malcolm è eccellente in questo lavoro, in parte grazie alle lezioni che il padre gli ha impartito da bambino, in parte per la possibilità che anche lui sia un sociopatico.
Le strade dei due torneranno però ad incrociarsi a causa del riaffiorare di alcuni ricordi riguardo a una ragazza che il padre del protagonista ha nascosto in un baule e forse ucciso. Il profiler si troverà a dover indagare su questo enigma nonostante tutti pensino che sia solo un frutto della sua immaginazione.
Le nostre impressioni
Prodigal Son cerca di attirare quella parte di pubblico appassionata dall'analisi del profilo psicologico degli assassini e attirata dalla violenza cruda. Una serie che risulta godibile per gli appassionati del genere e soprattutto per chi sente la mancanza di show come Hannibal. Il giusto bilanciamento tra analisi psicologica e violenza che mai scade nel ridicolo e nell'incredibile. In sostanza, tutto rimane perfettamente verosimile cercando di coinvolgere al meglio lo spettatore anche con qualche colpo di scena inatteso.
Prodigal Son riesce a farci immergere in un contesto famigliare particolare, in cui a volte il più “sano di mente” sembra essere proprio Il Chirurgo. Uno show che riesce sicuramente ad intrattenere lo spettatore anche grazie alle ottime performance degli attori, nonostante in alcune situazioni, le crisi vissute da Malcolm vengano esagerate e occupino gran parte del tempo.
Ma Prodigal Son è anche una serie che ha fatto alcuni passi falsi, che non le permettono di fare quel salto di qualità per raggiungere l’olimpo delle serie tv.
Il primo tra questi è il tentativo di ricreare una storia simile a quella di Hannibal Lecter, ma immaginando che quest’ultimo abbia avuto una famiglia, risultando in questo modo una scopiazzatura più che un omaggio. Argomento che già abbiamo affrontato nella recensione del primo episodio e che potete trovare qui.
Un altro errore, che speriamo vivamente venga corretto con la prossima stagione, è stato avere nel cast Michael Sheen e non saperlo sfruttare: un attore che grazie alle sue capacità avrebbe potuto portare al top questo show.
Viene dedicato troppo poco spazio sullo schermo a Sheen, il quale riesce comunque ad incantarci con la sua interpretazione e viene concesso maggior tempo a Tom Payne. Un attore altrettanto bravo, a cui però è stato chiesto di esasperare le crisi del proprio personaggio, cadendo in alcuni casi nel grottesco.
In definitiva, Prodigal Son è un prodotto che al di fuori di questi difetti è stato costruito bene, è lineare e ci presenta in modo dettagliato tutti i personaggi, i quali sono ben caratterizzati e diversi tra di loro. Riesce ad immergerci nella trama portandoci al culmine negli ultimi episodi della stagione, svelandoci una grossa parte dei quesiti che sono stati posti durante la stagione e forse risolvendoli troppo velocemente. Eventi e sotterfugi che se approfonditi meglio avrebbero potuto durare per un'altra stagione intera.
Prodigal Son è una serie tv crime godibile e ben studiata, ma che ha mancato il bersaglio non risultando capace di sfruttare le opportunità di cui dispone per entrare tra i big dell’intrattenimento.
Troppo poco spazio è stato dato ad attori incredibile qualità, come ad esempio l'impeccabile Michael Sheen. Lo show è scaduto inoltre troppo spesso in "scopiazzature" di serie come Hannibal.
madforseries.it
3,4
su 5,0