Never Have I Ever: la Recensione della nuova Serie TV di Netflix conosciuta in Italia come "Non Ho Mai..."

Scritto da: Matteo RossiData di pubblicazione: 

Dopo la pubblicazione della terza attesissima stagione di Élite e il recente debutto della serie tv turca Love 101, la piattaforma streaming di Netflix offre in poco tempo, a tutti i suoi utenti mai sazi di teen-drama, un nuovo spensierato prodotto: Never Have I Ever.

Lo show, creato da Mindy Kaling (The Office) e Lang Fisher, che hanno già collaborato insieme a "The Mindy Project", propone al pubblico, con il commento fuori campo dell'ex tennista John McEnroe, la storia di Devi Vishwakumar, una teenager indiana un po' imbranata e studiosa.
Determinata a scrollarsi di dosso il suo primo traumatico anno al liceo, in cui non solo è venuto a mancare il padre, ma ha anche sofferto di una strana paralisi temporanea alle gambe, decide di puntare alla conquista del ragazzo più popolare della scuola, Paxton.

La serie presenta una trama estremamente semplice e lineare: la storia della classica "Loser" dei licei americani che tenta di raggiungere la ribalta e pronta a tutto, anche a mettersi in ridicolo involontariamente, per arrivare al cuore (e non solo) del ragazzo che ama, è un plot che sa si già visto e particolarmente banale.
Alcuni passaggi e intrecci poi risultano assai scontati, rispettando dei canoni classici dei racconti di questo tipo.

Ma dietro al velo della prevedibilità si nasconde un tema interessante come quello del processo di elaborazione del lutto: infatti Devi, per evitare di gestire la tristezza derivata dalla morte del padre, tende a concentrare tutte le sue energie, le sue attenzioni e il suo tempo su un unico obiettivo.
Il dolore e il trauma non affrontati si manifestarono nell'immediato tramite una paralisi psicosomatica, che svanì solo nel momento in cui riuscì a tenere la mente occupata con altro.
Proprio per questo motivo, è pronta a tutto pur di raggiungere il suo scopo, non rendendosi così conto che questo la porterà ad allontanarsi dagli affetti e soprattutto a lasciare in sospeso il problema principale, che tornerà a manifestarsi spesso negli episodi, tramite flashback e ricordi del genitore defunto.

Per quanto questa sotto-trama sia importante, la risoluzione sua e delle altre questioni sopracitate è alquanto sbrigativa e avrebbe giovato di un approfondimento maggiore.

Se da un lato lo show non riesce a gestire in maniera convincente la parte drama, è con la componente comedy che si riprende in pieno.
I toni sono estremamente ironici e scanzonati, e la presenza di un cast multi-razziale e multi-culturale si presta anche ad una satira leggera e mai invasiva sugli stereotipi di genere.
Questo suo trattare tutta la vicenda in modo molto irriverente, dà una marcia in più ad una storia che, come detto precedentemente, risulta un po' scontata.

Per quanto riguarda i personaggi, sono tutti ben caratterizzati e riconoscibili: dalle amiche di Devi, Eleanor e Fabiola, l'una fissata con la recitazione e per questo a tratti un po' teatrale, e l'altra alle prese con la scoperta della sua sessualità, passando infine per il suo rivale Ben, tanto attaccabrighe con lei, quanto solo e triste nella realtà.

Ma naturalmente è la protagonista ad avere il carattere più sfaccettato: insicura e imbranata nelle questioni amorose, quanto estremamente competitiva nei risultati scolastici, si sente a tutti gli effetti una teenager Americana e questo la porta spesso a discutere con la madre, maggiormente legata agli usi e costumi della cultura Indiana.

La presenza di un narratore d'eccezione funge da voce fuori campo utile a comprendere meglio le azioni e i sentimenti di Devi, e alimenta maggiormente il tono scherzoso delle vicende narrate.

La serie quindi, per quanto non sia molto originale, è sicuramente un buon prodotto leggero e divertente, utile per staccare la spina e concedersi una visione spensierata.

Never Have I Ever è la nuova comedy di Netflix è capace di coinvolgere lo spettatore nelle comiche disavventure di un'adolescente tutta ormoni e insicurezze.

Fra un sorriso a denti stretti e una risata di tutto gusto, c'è anche tempo per emozionarsi con temi più seri, che probabilmente avrebbero meritato maggior screentime.

madforseries.it

3,0
su 5,0

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