Lettera al Re: Recensione della nuova Serie TV targata Netflix
Scritto da: Matteo Rossi - Data di pubblicazione:
Giovani eroi, magia, regni antichi e profezie: questi gli ingredienti che compongono la ricetta del nuovo prodotto fantasy sfornato dalla piattaforma streaming di Netflix e tratto dall'opera della scrittrice olandese Tonke Dragt, Lettera al Re.
La storia è quella di Tiuri, un adolescente che si appresta a divenire cavaliere, che si ritrova a dover compiere la missione di consegnare al re un messaggio da cui potrebbero dipendere le sorti di tutto il regno.
L'impresa lo porterà al centro di una profezia che annuncia l'arrivo di un'oscurità che rischia di distruggere ogni cosa e solo un eroe potrà contrastarla.
Lo show in sei episodi presenta il tipico canovaccio del racconto di formazione: il giovane protagonista segue un percorso lineare che lo porterà, dopo numerose peripezie, a crescere, maturare e trovare il suo posto nel mondo.
Tiuri, interpretato da Amir Wilson (già visto in His Dark Materials), incarna tutte le classiche virtù dell'eroe: buono, altruista e sempre onesto.
A parte alcuni personaggi un po' "grigi", c'è una netta distinzione fra il bene e il male e il tutto è condito da una morale e da un insegnamento.
Ci troviamo dunque di fronte ad una fiaba fantasy dalle atmosfere estremamente leggere, ben distanti dalle storie più cupe de Il Trono di Spade e dell'altro recente prodotto targato Netflix The Witcher.
Si respira durante tutta la visione un clima scanzonato e fanciullesco: il cast principale è infatti composto da giovani attori, in alcuni casi un po' acerbi a livello attoriale, e a loro sono dedicate moltissime sequenze dai toni ludici e comici.
I dialoghi rafforzano ulteriormente questa sensazione con numerose prese in giro e battute.
I personaggi presentano delle buone caratterizzazioni, sicuramente più approfonditi i principali, ma i secondari riescono a ritagliarsi il loro spazio, anche se alcune storyline in determinati punti sembrano un po' riempitive e non portano a nulla.
Il mondo narrato con casate e forze schierate su più fronti è descritto in maniera abbastanza chiara e comprensibile fin da subito.
La sceneggiatura segue una linea tracciata ben definita, anche se in alcuni punti ci troviamo di fronte a imprecisioni ed a una leggera superficialità: temi riguardanti la magia, ad esempio, potevano essere approfonditi maggiormente, mentre alcune sequenze, come il finale, necessitavano di un minutaggio maggiore, risultando così un po' affrettate e perdendo d'incisività.
Per quanto riguarda il comparto tecnico, si fa pochissimo uso di computer grafica ed effetti speciali, ma quando presenti, sembrano leggermente "low budget", da lodare invece la fotografia con i suoi stupendi paesaggi naturali.
Penalizzate infine sono un po' le coreografie dei duelli che in alcuni punti risultano abbastanza fittizie.
Il prodotto finale, tra alti e bassi, è un discreto fantasy per il target giovanile a cui è principalmente rivolto, risultando però allo stesso tempo godibile anche per un pubblico più adulto.
Lettera al Re è un teen-fantasy dai toni estremamente leggeri e spensierati, apprezzabile sia dai giovani che dagli adulti
A dispetto di alcune ingenuità e approssimazioni, la storia risulta scorrevole e d'intrattenimento.
madforseries.it
3,0
su 5,0