Mezzanotte a Istanbul: la Recensione di questo Inaspettato Gioiellino targato Netflix
Scritto da: Roberta Greco - Data di pubblicazione:
Mezzanotte a Istanbul (Pera Palas'ta Gece Yarisi) è una nuova serie televisiva turca basata in parte sul romanzo di Charles King - Mezzanotte a Istanbul. Dal crollo dell'impero alla nascita della Turchia moderna - in commercio dal 2015 e pubblicato da Einaudi con la traduzione italiana di Luigi Giacone.
La serie TV è prodotta da Netflix e Karga Seven Pictures, sceneggiata da Elif Usman e diretta da Emre Sahin e Nisa Dağ.
La chiave storica
Attraverso lo stratagemma del viaggio nel tempo, Mezzanotte a Istanbul basa la sua cronaca su fittizi avvenimenti immediatamente precedenti alla Guerra d'Indipendenza che pose fine al governo dell'Impero Ottomano sulla Turchia e quindi al califfato e che portò alle fondamentali riforme di Atatürk dal nome di Mustafa Kemal Atatürk, primo presidente della Repubblica di Turchia ed eroe della Rivoluzione.
L'anno della vicenda è (per la maggiore) il 1919 e l'ambientazione è Istanbul, come sempre culla di etnie, lingue e tradizioni differenti. Protagonista e baricentro della storia è l'Hotel Pera Palace, sede di un catastrofico attentato degli anni quaranta del Novecento ed edificio storico frequentato da personalità influenti come proprio Mustafa Kemal Atatürk o Agatha Christie la quale scrisse buona parte di Assassinio sull'Orient Express nella camera 411 dell'albergo, oggi a lei dedicata e location importante della serie TV.
La storia e i suoi generi
Esra, una giovane giornalista di Istanbul con amore incondizionato per i romanzi della Christie e con forti aspirazioni legate al giornalismo d'inchiesta, sociale e politico, si ritrova a dover redigere un articolo per omaggiare il Pera Palace Hotel. Tuttavia, in occasione di questa sua visita e dopo una serie di coincidenze, grazie ad una camera magica e ad una chiave altrettanto potente attraversa un portale verso il passato dove si troverà invischiata in conflitti politici e familiari e in pericolosi intrighi.
L'incontro nel 1919 tra Agatha Christie ed Esra nei primissimi momenti della serie TV ha l'importante ed evidente funzione di battesimo: di fatti, da quel momento in avanti Mezzanotte a Istanbul raccoglierà dentro di sé molti dei colori, delle sfumature e dei particolari tipici del racconto della scrittrice e drammaturga britannica.
Tuttavia, il thriller non è l'unico genere che caratterizza questo prodotto; ecco perché sarebbe un errore giudicare Mezzanotte a Istanbul in quanto serie televisiva esclusivamente gialla e paragonarla ad altre chiaramente elaborate con l'intento di essere soltanto quello. Mezzanotte a Istanbul è uno show thriller, fantasy, storico, in costume e sentimentale che ingrana i suoi molteplici meccanismi con classe, cura e senza sbagliare un colpo. Tutti i generi sopracitati si fondono in una miscela che lascia lo spettatore a bocca aperta. L'effetto sorpresa è assicurato.
La struttura
Quello che poteva sembrare un inizio incerto, paradossale e con personaggi goffi e trovate poco interessanti si è trasformato nel corso degli episodi in una storia avvincente, ben definita registicamente, con dialoghi mai banali e una fotografia ben curata.
Le tinte sono quelle della caotica, selvaggia ed elegante al tempo stesso Istanbul degli anni Venti all'interno della quale si muovono le vicende senza lasciare nulla al caso.
Non sono presenti buchi di sceneggiatura. Tutti gli elementi in circolo nella serie TV sono funzionali alla storia. Ogni cosa ha senso di accadere in vista di qualcosa che succederà o, anzi, che è già successo.
Il cast
Hazal Kaya (Esra) vive il dualismo del suo ruolo senza sbavature crescendo insieme al racconto. Da giovane e sbadata redattrice si trasforma in una eroina sicura di sé. Selahattin Pasali (Halit) si muove scaltro, intrigante e privo di monotonie all'interno del suo personaggio. Alcune scene tra i due lasceranno gli spettatori a far la lotta con le farfalle nello stomaco.
Il resto del cast è perfettamente all'altezza di indossare i meravigliosi costumi della serie TV. Dal figurante al carattere marginale alla graziosa e divertente Ebrar Alya Demirbilek (Leyla) al fastidiosissimo James Chalmers (George) all'inafferrabile Yasemin Szawlowski (Sonya) al dolce e inaspettatamente avventuroso Tansu Biçer (Ahmet).
Il futuro della serie TV
La prima stagione dello show termina con un cliffangher che già prospetta un secondo capitolo il quale dovrebbe svolgersi durante gli anni del Nazismo; ciò è deducibile da una fotografia che ritrova Esra nei minuti finali dell'ultimo episodio.
In una meravigliosa Istanbul in fermento, tra i corridoi del Pera Palace Hotel le vicende di Mezzanotte a Istanbul vivono coerentemente e brillantemente grazie ad una bellissima sceneggiatura, un cast sensazionale, una fotografia dai colori ricchi di significato e un grande occhio registico.
madforseries.it
4,2
su 5,0