Il Nome della Rosa, la nuova Serie TV: Recensione dei primi due Episodi

Scritto da: Simone SagonaData di pubblicazione: 

Questa sera sono state trasmesse su Rai1, in prima visione assoluta, le prime due puntate de Il Nome della Rosa, la tanto attesa serie tv diretta da Giacomo Battiato e prodotta da Rai Fiction, Tele München, 11 Marzo Film e Palomar, in collaborazione con la nota rete televisiva HBO.

Una fiction moderna, adattamento televisivo dell'omonimo romanzo di Umberto Eco; che si pone una sfida tutt'altro che semplice: eguagliare l'acclamato film del 1986, con Sean Connery, e cercare addirittura di far meglio.

Nel primo episodio ci vengono immediatamente presentati Guglielmo da Baskerville e Adso da Melk, interpretati rispettivamente da John Turturro e Damian Hardung, protagonisti principali della vicenda.
I due vengono ben presto a contatto con i misteri dell'abbazia benedettina che si trovano a visitare, e con i tragici omicidi di alcuni frati

L'ambiguo Abate Abbone (l'eccezionale Michael Emerson, che moltissimi riconosceranno per il ruolo in Lost), preoccupato di risolvere il caso prima dell'arrivo della delegazione papale, non ci pensa due volte prima di affidare ai due protagonisti le indagini, ben consapevole dell'incredibile intelligenza e conoscenza dell'inquisitore Guglielmo.

Nel corso dei primi due episodi, veniamo a contatto anche con altri personaggi particolarmente misteriosi, tra di essi due saltano subito all'occhio: Remigio da Varagine (Fabrizio Bentivoglio), il cellario dell'abbazia, e Salvatore (Stefano Fresi), il monaco deforme e dall'aspetto mostruoso, che parla mescolando varie lingue. 

Parallelamente agli eventi che si svolgono nell'abbazia, viene raccontata la storia di una setta di frati francescani (i Dolciani), rinnegati poiché contro la ricca e corrotta chiesa, e che sognano una società libera, rispettosa, con valori di uguaglianza sociale e dove uomo e donna hanno pari diritti.
Il gruppo di frati, guidato da Dolcino (Alessio Boni), viene perseguitato e quasi completamente sterminato dall'inquisitore Bernardo Gui (Rupert Everett).
Anna (Greta Scarano), la giovane figlia di Dolcino, riesce a salvarsi, e viene a contatto con i due protagonisti.

Battiato, nel corso dei primi due episodi, cerca di incuriosire ed emozionare lo spettatore: in modo probabilmente fiacco, inizialmente, ma ben più efficace, man mano che si entra nel vivo della vicenda.
Nella seconda puntata riusciamo ad immedesimarci in Guglielmo: proviamo la sua stessa curiosità per i misteri e i tesori dell'abbazia, e assistiamo affascinati alla sua incredibile sete di conoscenza.

A rendere queste scene ancora più avvincenti: una narrazione che sfrutta elementi al confine tra il reale e il mistico, e alcune delle scenografie, che vengono presentate quasi come luoghi fantastici.
Prendiamo ad esempio la stanza di Severino (Piotr Adamczyk), l'erborista, dipinta come un luogo magico; o la biblioteca, interdetta alla quasi totalità dei frati, della quale si raccontano storie terrificanti.

A condire il tutto, delle incredibili inquadrature, capaci di tenere in tensione con facilità lo spettatore, e delle ottime colonne sonore che rendono lo show ancora più immersivo.

Si tratta, in conclusione, di un buon inizio per questa nuova serie televisiva che si propone come prodotto internazionale (e non a caso, visto il cast, le collaborazioni e i molteplici paesi che l'han già acquistata).

Ci sono alcuni piccoli elementi che hanno probabilmente fatto storcere la bocca ad alcuni, come il fatto che alcune scene siano state eccessivamente romanzate.
Ma niente che non si possa perdonare a un prodotto di questa portata...nella speranza che il tiro venga corretto nei prossimi episodi.

Non resta dunque che attendere l'11 marzo per vedere la seconda parte (terzo e quarto episodio) di questa appassionante storia.

Purtroppo non è disponibile alcun trailer dei prossimi episodi, non rimane dunque che darci appuntamento alla prossima settimana, per la nuova recensione de Il Nome della Rosa.

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