Homeland 8: Recensione dei Primi Due Episodi dell'ultima Stagione della Serie TV Showtime
Scritto da: Danilo di Feliciantonio - Data di pubblicazione:
Attenzione: questo articolo contiene spoiler
L’ultima stagione di uno show rappresenta il momento di chiusura della vicenda, e quello che si appresta ad essere l’ultimo atto di Homeland inizia con due episodi molto solidi, con una ottima sceneggiatura e spunti narrativi interessanti.
L’ottavo capitolo, come più volte annunciato dagli showrunner stessi, chiude la storia di Carrie Mathison (Claire Danes sempre impeccabile nella parte) che si troverà a vestire - con un ribaltamento dei ruoli ben costruito - i panni del Marine Nicholas Brody, passando da persecutrice a perseguitata: dopo 180 giorni di detenzione in un carcere russo, Carrie ha subito un forte trauma e si trova in un centro medico dove viene subito interrogata da uno psicologo che le segnala i troppi errori sul “test della verità”.
La nostra protagonista verrà richiamata in servizio contro il parere dello staff medico dal suo mentore Saul (Mandy Patinkin), perché la ritiene indispensabile per salvare le trattative della diplomazia statunitense con i talebani.
L’ambientazione si sposta quindi a Kabul e nella War Zone, dove l’agente CIA reintegrata in servizio troverà una situazione decisamente più violenta e pericolosa di prima.
Ottimo il lavoro di montaggio e messa in scena per le prime due ore dello show, con una miscela di ritmi capace di sostenere una tensione di fondo che si fa sentire.
Anche la scelta di usare molte sequenze girate con camera a spalla aiuta a dare un senso di realismo che colpisce lo spettatore, in particolare quando lo show si sposta nello scenario afgano. Gli attori seguono questa tendenza in maniera quasi naturale, grazie ormai agli anni di affiatamento e una sceneggiatura dai dialoghi mai banali.
Ci troviamo di fronte ad un ottimo inizio, e ci aspettiamo molto dalla stagione conclusiva di Homeland: fino ad ora le aspettative sono rispettate, la chiusura di questo capitolo promette di essere avvincente e le scelte di produzione - anche nel citare momenti della prima stagione dello show - si rivelano ben studiate e mai eccessive.
Quando i ritmi rallentano, Carrie ricorda moltissimo Brody in certi atteggiamenti, pose o sguardi, cosa che mette subito in risalto il “rovescio della medaglia” che la protagonista affronta.
In attesa del calo del sipario, ci godiamo dunque questa ottima partenza di Homeland 8 e speriamo che il livello rimanga tale fino alla fine.
Un ottima partenza per questa ottava stagione di Homeland, caratterizzata da un'ottima sceneggiatura e che propone interessanti spunti narrativi.
Le scelte di produzione si rivelano vincenti per questi primi due episodi, che creano delle ottime basi per quest'ultimo capitolo, da cui ci aspettiamo grandi cose.
madforseries.it
4,0
su 5,0