Grey's Anatomy: Recensione dell'Episodio 15x19, uno dei più Emozionanti della Serie
Scritto da: Maria Anna CappelleriData di pubblicazione:
Una storia che andava raccontata. Esattamente così come è stata raccontata. Con quella sceneggiatura, quello stile narrativo e quei personaggi.
Nell'epoca del #metoo, di "Non una di meno", della lotta contro il Gender Gap (molto viva soprattutto nel mondo dello spettacolo), delle Pussy Riot.
Nei giorni in cui si tiene il Congresso Mondiale delle famiglie.
Nel 2019.
E, ancora oggi, certe storie vanno raccontate. Certe banalità vanno ribadite. Non è colpa tua.
Non è colpa della tua gonna troppo corta, della tua voglia di divertirti, del trucco appariscente, della scollatura, né del tuo modo di camminare sui tacchi.
Hai il diritto, se vuoi farlo, di andare dove ti pare, di ballare come ti pare, vestita come ti pare, col tuo rossetto più rosso e il tuo sorriso più bello.
Hai il diritto - se vuoi - di flirtare con quanti ragazzi ti pare. Hai il diritto - se vuoi - di baciare chi vuoi. Ti piace un ragazzo? Vuoi andare a casa con lui? Puoi farlo. Vuoi fare l'amore con lui? Puoi.
E se invece non vuoi, oppure non vuoi più o hai cambiato idea, puoi farlo comunque. Vuoi fermarti? Puoi farlo, hai tutto il diritto di farlo. Puoi fermarti e andare via, e nessuno - nessuno - ha il diritto di impedirtelo.
A.D. 2019: di strada ne è stata fatta fino ad oggi, ed è costellata di sangue, sacrificio, sudore, rinunce. E anche di qualche reggiseno bruciato qui e lì. Ma la fine della lotta è ancora lontana.
Non importa quanto (poco) tempo sia passato da quando le donne hanno ottenuto il diritto di voto, o quanto (pochissimo) da quando non esiste più il delitto d'onore. Né da quando le donne sono state tutelate dalle normative sul divorzio e sull'aborto. Certe battaglie sono ancora vive e richiedono tutta la nostra attenzione e il nostro impegno, di cittadini, uomini e donne, madri e padri, sorelle, fratelli e figli.
E' per questo che l'episodio numero 19 della quindicesima stagione di Grey's Anatomy, dal titolo "Silent all these years" è stato importante.
Non si sbagliavano quando, pochi giorni prima della messa in onda, avevano preannunciato che sarebbe stato uno degli episodi più intensi di questo lunghissimo medical-drama. E avevano ragione quando dicevano che per Grey's Anatomy non è ancora giunta la fine: che ci sono ancora tante storie da raccontare, cose da dire, e c'è ancora la voglia di farlo, e si vede.
Al bando le banalità e il politically correct: le parole di Jo, di sua madre, di Teddy, della sfortunata paziente protagonista dell'episodio, e di Ben nel parlare al figlio della Bailey non hanno una punta di paternalismo. Sono tutte giuste, perfette e piene di significato.
La backstory di Jo è devastante: lascia senza ossigeno. Avrà un lungo e doloroso impatto sulla giovane dottoressa e sul suo matrimonio.
Ho apprezzato molto la scelta di far scorrere le due storyline in parallelo, come se, in fondo, fossero la stessa storia: la storia più vecchia del mondo, la stessa storia di milioni di persone, una storia di sopruso e dolore, la storia di una ferita profonda e infetta che fatica a rimarginarsi.
Mi è anche piaciuta molto la decisione di dare alla Altman un ruolo importante in questo episodio, lasciando le altre dottoresse - inclusa Meredith - da parte. Personalmente, ho già detto in altre occasioni di non essere una fan di Teddy, ma era la persona più adeguata a svolgere quel ruolo di donna autorevole, saggia, affidabile, che ne ha viste tante e che può dire: "non è colpa tua, non hai fatto assolutamente nulla per meritarti ciò che ti è accaduto".
Grey's Anatomy ha sempre avuto grandissime figure femminili: da Meredith a Christina, da Arizona ad April, da Miranda Bailey a Catherine Avery. Nel corso degli anni ci è stato raccontato come queste donne abbiano affrontato sfighe di ogni sorta: il lutto, la malattia, la perdita, la sofferenza, la maternità, tutto ciò mentre lottavano per il successo in un mondo estremamente maschile. Quanta forza, quanta determinazione e quanto coraggio in ognuna di quelle storie.
Ora è il turno Jo Karev-Wilson, nuova eroina, a cui tocca il compito difficilissimo di affrontare il suo dolorosissimo passato.
In questo percorso che dovrà compiere, avrà il supporto del marito, che non abbiamo dubbi sarà pienamente all'altezza. Interverrà in suo aiuto anche il nuovo chirurgo ortopedico Link: immagino che questa sia un'occasione per approfondire al contempo il suo personaggio e la loro amicizia. Chissà se ci sarà spazio per Meredith: la scorsa stagione le due erano molto unite (sul set e anche fuori), ma quest'anno ci sono mancate scene che le vedevano interagire insieme. Lo scopriremo presto!
Se avete voglia, commentate la puntata e questa recensione sulla nostra pagina Facebook.