Esperienze Seriali: sono in Crisi d'Astinenza...da Breaking Bad
Scritto da: Alessandra Motisi - Data di pubblicazione:
Non avevo idea a che cosa stavo andando in contro fino a quando non ho sentito un vuoto mai provato prima. Non è quel vuoto che si sente quando finisce una serie TV qualsiasi, no. Questo era peggio, nettamente peggio.
Ma partiamo dal principio: mi sono avvicinata a questa serie dopo aver vissuto una terribile esperienza di vita, insomma, avevo bisogno di svagarmi e rialzarmi in piedi. E che modo migliore c’è se non quello di divorare serie TV? Ecco, Breaking Bad è stata la mia ancora di salvezza, in quel momento.
Ho iniziato a guardarla puntata dopo puntata, senza la benchè minima pausa non solo perché ne avevo bisogno, ma perché era riuscita a entrarmi dentro.
La storia di Walter White, il cancro, la chimica sono tematiche che ritrovo spesso nella mia vita da quando ho 14 anni, quindi sono bastati i primi istanti della puntata pilota a catturare la mia attenzione e la mia emotività.
Breaking Bad è una delle prime serie TV che io abbia mai visto (vabbè, a parte Malcolm, Willy il Principe di Bel-Air e qualunque cosa passasse su Italia 1 prima dell’avvento di Netflix) e forse anche per questo mi ha affascinata così tanto.
5 stagioni, 62 episodi visti in 4 giorni, culminati con un mare di lacrime per quanto mi ero affezionata a Walter, Heisenberg, The One who Knocks, o come lo volete chiamare.
Un finale ampiamente discusso, dai più alti critici a chi non ne sapeva assolutamente niente, che ancora oggi, dopo anni dalla sua conclusione, trova parecchie persone in disaccordo con le decisioni di Gilligan. Io ho preso quello che è venuto, senza critiche o altro perché penso che evidentemente era giusto così per il caro Vince e per la storia che voleva raccontarci.
Anche io, come molti di voi, conclusa la visione della serie ne avevo ancora fame, e ancora. Quindi...l’ho riguardata in lingua originale. Sì, Better Call Saul è carina, ma niente è minimamente paragonabile a questo capolavoro se non la serie stessa.
Il fatto che lo spettatore si affezioni a determinati personaggi o li detesti, come nel caso di quella megera di Skyler o di Bodgan (il tizio dell’autolavaggio), è l’ennesima conferma che il cast, le loro doti recitative e le circostanze create sono impeccabili.
Abbiamo amato tutti questa serie, supportando fino alla fine Walter White. Strano, no? Ci siamo ridotti ad amare un personaggio ripugnante, un assassino, uno spacciatore e produttore di metanfetamina. Persino George R.R Martin, scrittore de Il Trono di Spade, ha definito il protagonista di Breaking Bad un mostro peggiore di qualsiasi altro personaggio dei suoi libri.
Del resto, uno degli obiettivi di Gilligan era quello di confondere il pubblico, portandolo a chiedersi chi fosse nel giusto e chi nel torto. Che dire...C’è riuscito alla grande!
Ad ogni modo, è grazie a Breaking Bad che mi sono avvicinata al mondo delle serie TV, sperando di ritrovare un qualcosa che mi facesse provare le stesse emozioni che avevo provato in quei 4 giorni, ma invano. Solo i tempi d’oro di Doctor Who c’erano riusciti, arrivando al climax con Capaldi e degenerando inesorabilmente nelle stagioni successive, ma questa è un’altra storia (ve ne avevo parlato in questo articolo).
Ai miei occhi qualsiasi mossa fatta dai personaggi era a dir poco geniale, creando in me stati d’ansia che nemmeno You è in grado di replicare. Dalla realizzazione di Hank a quelle lettere W.W. all’esplosione della faccia di Gus, dalla pizza lanciata da Walter sul tetto alla morte di Mike ho vissuto un alternarsi di emozioni che nemmeno la peggiore droga.
Sì, lo ripeto, è una serie TV a dir poco geniale. Basti pensare che persino i titoli delle puntate sono stati scelti ad hoc. Un esempio? L’ultimo episodio della quinta stagione, Felina, è l’anagramma di Finale, e non solo. Se scomposto negli elementi Fe, Li, Na si ottengono alcuni dei componenti, rispettivamente, di sangue, meth e lacrime. Principali componenti anche della serie stessa.
Sono passati anni da quando ho visto Breaking Bad e più passa il tempo, più perdo le speranze di trovare qualcosa di così epico e coinvolgente. Con ogni probabilità è giusto che questo prodotto regni incontrastato, questa serie TV merita di distinguersi dalle altre per i secoli a venire.