Élite 4: Recensione del primo Episodio della nuova Stagione - Qualcosa di Giallo, di Vecchio, di Nuovo e di Prestato
Scritto da: Roberta Greco - Data di pubblicazione:
Attenzione: questo articolo contiene spoiler
Qualcosa di giallo
Un nuovo giallo, un nuovo mistero al liceo Las Encinas; non ci si poteva aspettare qualcosa di differente dalla quarta stagione di Élite: infatti gli spettatori affezionati, che da ogni parte del mondo guardano il teen drama spagnolo, sono rassicurati dal fatto che nel corso delle singole stagioni potranno appoggiarsi a tutti i più piccoli indizi - sparpagliati nelle puntate - per risolvere la classica ed emozionante caccia alle streghe.
Qualcosa di vecchio
Prevedibile non sempre fa rima con banale. Infatti, regala una certa pace interiore ritrovare nella serie TV i vestiti scintillanti, i bei locali e il giusto grado di carica erotica, divertimento e suspense, un po’ come accadeva qualche anno fa per Gossip Girl.
Qualcosa di nuovo
Di fatti, il grande stile alla moda e ricercato che nelle scorse stagioni esibivano Lu (Danna Paola) e Carla (Ester Expósito) adesso viene sfoggiato da Ari (Carla Díaz), uno dei nuovi personaggi della quarta stagione, che arriva al Las Encinas insieme a Patrick (Manu Rios), suo fratello gemello e a Mencía (Martina Cariddi), la più piccola dei fratelli.
Ari porta con grande eleganza un taglio alla Demi Moore nel Soldato Jane e indossa dei bellissimi completi, tra cui la divisa del liceo un tantino rivisitata. Fa il suo primo ingresso con indosso un costume da bagno rosso carminio, degli occhialini e un’aria di sfida rivolta a Guzmán (Miguel Bernardeau), con cui appare evidente fin da subito che si stabilirà una qualche sorta di strano rapporto "alla Élite", che probabilmente porterà un po’ di pioggia nel cielo sereno di New York, dove si trova Nadia, la bellissima vecchia conoscenza della serie TV (Mina El Hammani) con cui l’ex milionario ha tutt’ora una storia a distanza.
Con l’uscita dal cast di quasi tutti i personaggi iconici e più intriganti e il rimpiazzo di questi con una nuova famiglia, che porta altra carne a cuocere per non far sentire la puzza del fallimento, ci si poteva aspettare di tutto, ma di certo i più pessimisti non avrebbero mai scommesso che sarebbe stata la mossa giusta.
Nella direzione opposta a tutte le aspettative infatti, l’ingresso di Patrick, Ari, Mencía e del padre dei tre, Benjamin (Diego Martín), il nuovo preside della scuola, non ha fatto altro che stravolgere il tipico - seppur adatto a una serie di stampo adolescenziale - stantio intreccio, donandoci nuovi volti da incolpare, nuove coppie da formare e una spruzzata di internazionalità; tutto ciò ha restituito infatti, a quei fossili di Guzmán, Omar (Omar Ayuso), Ander (Arón Piper) e Rebeka (Claudia Salas) un po’ di competitività e nuove emozioni da sperimentare.
La novità di Ander e Omar si chiama Patrick, un seducente, un po’ ambiguo e misterioso mezzo londinese il quale metterà a dura prova la solida e vittoriosa unione tra i due innamorati. E, sempre in tema di passioni, un rumoroso terremoto è atterrato nella già turbolenta vita di Rebeka: Mencía. La ragazza - visibilmente un pesce fuor d’acqua all’interno della sua famiglia e che, a quanto pare cela un passato difficile - ha un colpo di fulmine con Rebe, palesemente reciproco. Però la ricca figlia del preside intesse le fila di una trama più complicata, dividendo la luce della cinepresa nelle scene piccanti anche con il famosissimo modello spagnolo Andrés Velencoso che veste i panni del ricco Armando.
Diversamente da quanto accaduto in precedenza inoltre, la scena del crimine potrebbe rivelarsi più inutile del solito: il battito cardiaco della vittima infatti, riprende a funzionare, ragion per cui sarà forse lei a raccontare la verità su quanto accaduto, ancora una volta, tra le scarpe firmate e i pettegolezzi di un party del Las Encinas.
Qualcosa di prestato
E mentre Guzmán lotta per mantenere viva la sua storia con Nadia a suon di messaggini e videochiamate e accorgendosi pian piano che Ari è un po’ diversa da come credeva inizialmente, c'è chi continua a risultare un personaggio sciapo e fastidioso. Samuel (Itzan Escamilla) è il tipico carattere delle serie TV, indispensabile agli sceneggiatori per essere portatore delle caratteristiche che anticamente venivano affidate ai giovani cavalieri: noia, qualche gioia e ancora noia; tra gli esempi più comuni troviamo Alessandro "lo stagista", Ted Mosby e Ross Geller.
Chissà che, con l’interesse disciplinare che il preside sembra aver mostrato nei suoi confronti e per via di quel bizzarro pianto sulla scena del crimine, persino Samuel ci riservi qualche colpo di scena per via del quale, per un qualche secondo, tra uno snack e il successivo, tratterremo il fiato.
Il lancio del bouquet
Per quanto riguarda l'ingresso dell'ultimo carattere, il principe Philippe (Pol Granch) e il suo preannunciato coinvolgimento con Cayetana (Georgina Amorós) e in attesa di capire dove porterà, non resta che proseguire con la visione degli episodi in streaming su Netflix, per snocciolare la verità sul nuovo tentato (o forse no) omicidio.
La fotografia della serie TV conferma il suo podio nelle scene notturne, costellate da luci particolari e colonne sonore azzeccatissime, al contrario delle scene diurne girate fuori e all'interno del liceo che, seppur ben curate, non si piazzano allo stesso livello delle altre.
Élite si conferma una serie TV attraente e al passo con i tempi, grazie anche ad un'apertura di orizzonti tipica dei prodotti spagnoli e, nonostante gli sconvolgimenti riguardanti il cast e la trama, riesce a mantenere vivi l'appetito e la curiosità del suo pubblico.
madforseries.it
3,5
su 5,0