Dispatches from Elsewhere: Recensione del 1° Episodio della nuova Serie TV di Jason Segel

Scritto da: Matteo RossiData di pubblicazione: 

Attenzione: questo articolo contiene spoiler

Nel Luglio 2018, la AMC annuncia la produzione di una serie creata da Jason Segel (Marshall Eriksen di How I met your Mother) Dispatches from Elsewhere, basata su di un film documentario del 2013 "The Institute", che narra, tramite interviste ai creatori e ai partecipanti, di un gioco di realtà alternativa che si è svolto a San Francisco.

La premiere mostra le vicende di Peter, un uomo ordinario con una vita estremamente monotona che si divide fra casa e lavoro. I giorni si susseguono come uno schema ripetuto, compiendo sempre le stesse azioni fino al momento in cui qualcosa cambia: nel tragitto di ritorno alla dimora incontra un uomo che appende, sui pali agli angoli delle strade, strani volantini con un numero di telefono stampato. Peter decide di chiamare e questo lo condurrà al misterioso "Istituto Jejune" e a "L'Altra Società", due fondazioni nemiche fra loro, e ad una missione: trovare Clara, la detentrice della divina forza della "Non Curanza".
Ad aiutarlo in quest'impresa ci saranno anche altre persone che hanno risposto alla chiamata: Simone, Janice e Fredwynn.

La visione di questo primo episodio lascia lo spettatore in uno stato confuso ed estraniato: alcune dinamiche e situazioni risultano estremamente surreali ed è difficile prenderle sul serio.

La presenza a inizio puntata di un narratore che, infrangendo la quarta parete, presenta al pubblico Peter, toglie realismo e credibilità, facendo sembrare l'intera vicenda estremamente fittizia e immaginaria, quasi come se i protagonisti fossero dei veri e propri personaggi di un racconto.

Per quanto riguarda gli interpreti, il focus della premiere è tutto incentrato su Peter (ben interpretato dallo stesso creatore della serie TV Jason Segel), un uomo solitario con una routine prestabilita, che non riesce a vivere appieno la sua vita, ma sembra limitarsi a esistere.

Gli altri attori compaiono solo verso la fine dell'episodio, ma parte della loro personalità si può già evincere dal loro modo di approcciarsi alla missione:

  • Janice, interpretata da Sally Fields (Forrest Gump, Brothers and Sisters), sembra una donna molto semplice che considera il tutto come un gioco o una simpatica burla.
  • Simone, impersonata da Eve Lindley, pensa che sia una trovata pubblicitaria o un reality e che forse finirà in televisione.
  • Fredwynn (il rapper Andrè 3000) al contrario, la considera un'operazione governativa o un esperimento sociale, al limite di una cospirazione.

Lo show è sicuramente interessante e fuori dagli schemi, è facile immedesimarsi nelle reazioni dei protagonisti all'intera vicenda, anche se estremamente eccentrica e paradossale. Tante sono le domande e poche le certezze: cosa c'è di vero, chi sono questi istituti e cosa vogliono di preciso. La carne sul fuoco è tanta e si spera che nei prossimi episodi gli enigmi vengano svelati poco per volta e non si lascino alcuni fattori all'interpretazione dello spettatore.

La premiere di Dispatches from Elsewhere presenta una serie particolare ed estremamente spiazzante per il surrealismo degli eventi narrati.
Tante cose vengono mostrate, ma il quadro generale ancora non è stato svelato. La speranza è che i prossimi episodi facciano più chiarezza e inoltre diano spazio a tutti i protagonisti.

madforseries.it

2,8
su 5,0

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