Daredevil: Recensione della Serie TV Netflix con Charlie Cox purtroppo Interrotta nel 2018
Scritto da: Matteo Rossi - Data di pubblicazione:
Gli anni '60 rappresentano un periodo molto florido per i fumetti della Marvel: in questo lasso di tempo infatti vengono creati la maggior parte dei supereroi più famosi della "Casa delle Idee".
Nel 1964 Stan Lee decide di proporre un personaggio che sarebbe diventato uno dei più amati di tutta la sua scuderia: Daredevil.
Avvocato di giorno e vigilante di notte, il "Diavolo di Hell's Kitchen" è uno degli eroi più complessi e affascinanti dei comics Marvel, ma per arrivare alla versione odierna, c'è voluto il passaggio attraverso le mani di numerosi autori, fra cui Frank Miller, che ne hanno definito le caratteristiche principali, decretandone il successo.
Dopo il film del 2003 con Ben Affleck, il ritorno dei diritti cinematografici alla casa madre ha reso possibile una collaborazione fra Netflix e l'emittente ABC, dalla quale, nel 2015, è nata la serie TV ufficiale su questo iconico personaggio.
Lo show segue le vicende di Matt Murdock, avvocato rimasto cieco da piccolo in seguito ad un incidente. Animato da un forte senso di giustizia, durante la notte si aggira per le strade del quartiere Hell's Kitchen di New York City, affrontando delinquenti comuni e sventando i piani della criminalità organizzata.
La serie è riuscita fin da subito a conquistare i fan che ne hanno apprezzato le atmosfere simili a quelle del fumetto originale: i toni sono cupi e dark, essenziali per tratteggiare una dimensione urbana in cui spopola la corruzione e le bande di strada.
Abbondano le scene d'azione e di combattimento, coreografate alla perfezione e piatto forte dello show, sia all'aperto che al chiuso (dove la tensione si accentua a causa della sensazione claustrofobica delle sequenze), e sono crude e violente, si ha quasi la percezione del dolore e della sofferenza data dall'intensità dei colpi.
La scelta di dare parecchio spazio a tali scene non è solo dettata dall'impronta action del genere supereroistico o dal voler stupire il pubblico, ma è essenziale anche a delineare le caratteristiche di Daredevil, colui che è soprannominato "L'Uomo senza Paura", pronto ad affrontare avversari molto più forti di lui e che nonostante gli acciacchi e i lividi, non si arrende mai, rialzandosi sempre.
Gli autori sono riusciti nel difficile compito di rendere efficacemente l'anima duplice del protagonista, favoriti anche dall'eccelsa interpretazione di Charlie Cox (già visto in Boardwalk Empire): l'eroe è infatti un personaggio in perenne lotta interna fra il suo essere un avvocato e allo stesso tempo un vigilante, tra giustizia legale e privata, temi su cui lo show tornerà spesso, soprattutto nella seconda stagione, in cui si troverà a confronto con il giustiziere "The Punisher".
Il contrasto è ulteriormente esacerbato dalla profonda religiosità che lo anima: numerose sono infatti le scene ambientate in chiesa, dove Matt Murdock chiede consigli e perdono a Padre Lantom, che assume quasi la figura di sua coscienza interiore e guida.
Perfetto contraltare all'eroe è il suo antagonista Wilson Fisk, leader della malavita interpretato da un eccelso Vincent D'Onofrio (indimenticabile nel film Full Metal Jacket). Bullizzato da piccolo per via della sua costituzione e con problemi legati alla figura paterna, è anche egli animato da caratteristiche contrapposte: da un lato estremamente spietato e implacabile con i suoi nemici, dall'altro protettivo e affettuoso nei confronti della donna da lui amata Vanessa.
A completare il cast principale troviamo Deborah Ann Woll (True Blood), nei panni della caparbia segretaria dello studio legale di Matt Murdock e suo interesse amoroso, nonché Elden Henson, che interpreta Foggy Nelson, l'amico di lunga data e collega del protagonista, considerato da lui alla stregua di un fratello.
Entrambi presentano una loro storia e percorso personale che però finisce per intrecciarsi con la trama principale, così da evitare allungamenti e mantenere alta l'attenzione dello spettatore.
La sceneggiatura è resa lineare e chiara per tutte le tre stagioni di cui è composta la serie, con la piccola eccezione del secondo ciclo di episodi: infatti la presenza di due forti new entry con storyline ben distinte fra loro, finisce per segmentare eccessivamente la trama, togliendo tempo essenziale per una soddisfacente esplorazione delle tematiche.
Tralasciando questa piccola sottigliezza che non inficia assolutamente la visione, si può senza dubbio affermare che Daredevil è una piccola perla nel suo genere.
Daredevil è sicuramente uno dei migliori prodotti seriali del panorama supereroistico.
Grazie alle sue scene action mozzafiato e all'appeal di personaggi così complessi e multisfaccettati, è entrata nel cuore di milioni di fan, che ancora non si sono arresi alla sua prematura cancellazione.
madforseries.it
4,2
su 5,0