Cursed: Recensione della Serie TV targata Netflix con Katherine Langford

Cursed: Recensione della Serie TV targata Netflix con Katherine Langford

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"C'è una storia perduta tra le nebbie del tempo, riguardante la Spada del Potere e la giovane donna che la impugnava. La chiamarono demone, maga, salvatrice. Prima di Re Artù, la spada scelse una regina".

Nei segni del cielo s'insinuano simboli di presagi, nei segni della terra trasudano radici di nascita. L'Eden terrestre va coltivato con l'amore che Dio ha donato agli uomini, espellendo le erbacce dal cammino, i demoni che si nascondono sotto maschere umane. L'amore purifica, santifica ed unisce. La mente dei crociati rossi brucia le carni della magia, le divora folgorandole, perché un mondo insidiato da esseri magici è un universo immerso nel peccato.

I Fey, come gran parte delle creature magiche, vivono ai margini della società e sono costantemente braccati da un'ordine religioso che ha l'obiettivo di estirpare ogni traccia di magia in nome della Chiesa. 

Vista con sospetto e paura dal suo villaggio, Nimue, (Katherine Langford - Tredici), adolescente coraggiosa ed irrequieta con un dono misterioso, è predestinata a rivelare i suoi straordinari poteri derivati da entità antichissime e sconosciute, che le varranno l’epiteto di Strega Sangue di Lupo. Il suo destino è quello di consegnare un'antica spada ad un uomo di nome Merlino (Gustaf Skarsgård - Vikings). Mentre è costretta a fuggire, la futura Dama del Lago, incontra, sul suo cammino, il mercenario Artù (Devon Terrell). I due devono affrontare più pericoli: Padre Carden (Peter Mullan - Ozark) e i Paladini Rossi, alleati di Re Uther Pendragon (Sebastian Armesto), e soprattutto il guerriero, il monaco grigio Weeping Monk (Daniel Sharman - I Medici), che non ha eguali nell'arte della spada.

Cursed: Recensione della Serie TV targata Netflix con Katherine Langford

Ispirata all'omonimo romanzo illustrato nato dalla collaborazione tra lo scrittore Tom Wheeler e Frank Miller, la serie tv Cursed, si inserisce in quel filone fantasy già approfondito dalla piattaforma Netflix con titoli come The Witcher e Merlin. Stavolta, però, il focus della narrazione è un personaggio letterario, spesso citato nei racconti originali, ma mai approfondito.  

La partenza della serie tv americana è un pò spiazzante se non si conosce la storia di Excalibur, già densa di elementi, personaggi e maschere di vario tipo, oltre che di spunti narrativi noti dei rudimenti fondamentali dell'epica cavalleresca medievale. Lo show nasce come una rivisitazione, in chiave teen drama, delle leggende arturiane, manipolando e rielaborando personaggi dei miti britannici. 

È un'opera in cui si individuano facilmente molti stilemi della narrativa classica: dall'oppressione religiosa, ai valori positivi della speranza, dell'eroismo e del sacrificio. Cursed mette in chiaro le proprie ambizioni, ma le esegue con un intreccio di poca qualità, che si pone lungo una scrittura di personaggi chiusi nella loro bidimensionalità, con mancanze di sfumature e su meccanismi causa-effetto fine a se stessi.

Ad aggravare il tutto interviene anche un comparto tecnico non sempre all'altezza, con scene di combattimenti dagli effetti di bassa tenuta, e, in punti casuali per tutta la stagione, ci sono transizioni illustrate a fumetti tra le scene che sembrano un effetto casuale per mancanza d'altro.

A spiccare, nel cast, è il sempre ottimo Peter Mullan, mentre tra i giovani attori, il più interessate è Daniel Sherman, un buon monaco custode di segreti. Affascinante nelle sue modalità attoriali è Gustaf Skarsgård che interpreta un interessante Merlino.  

Cursed si adagia su un terreno fantasy più volte battuto: la discriminazione nei confronti del popolo magico, e si pone come un puro prodotto di intrattenimento quando poteva osare di più.

Dalla sua ha la volontà di sondare con convinzione gli anfratti più oscuri ed ambigui della storia arturiana, dando un nuovo punto di vista prettamente femminile.

madforseries.it

3,0
su 5,0

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