Breaking Bad: La Recensione Spoiler Free dell'Incredibile Serie TV con Bryan Cranston
Scritto da: Alessandra MotisiData di pubblicazione:
Che Breaking Bad sia diventato un pilastro del mondo delle serie tv è indubbio, ma forse sul momento non ce ne siamo accorti perché ancora totalmente immersi nel vortice di emozioni che questo prodotto eccezionale ci ha fatto provare.
Breaking Bad è una serie durata cinque anni, periodo nel quale la mente di Gilligan è riuscita a creare un mondo, pezzo dopo pezzo, curato nel più minimo dettaglio.
Protagonista della serie è il professore di chimica Walter White (Bryan Cranston), personaggio avvincente e geniale che si dedica a un “secondo lavoro” poco convenzionale quanto legale, ma che gli ha fatto fruttare (parecchi, parecchi e parecchi) milioni di dollari grazie alle sue grandi abilità da esperto in campo chimico.
Le vicissitudini di Walter White non sono strettamente legate alla produzione di metanfetamina, anzi. Ci viene presentata anche la famiglia che più volte l’ha mandato fuori dai gangheri, permettendo allo spettatore di relazionarsi anche con loro.
Cosa rende Breaking Bad unico?
Se ve lo state chiedendo: no, non ho guardato Breaking Bad il giorno stesso del debutto e, se volete, potete leggere la mia esperienza con questa serie. Faccio parte di quelli che hanno iniziato a vederla dopo la sua conclusione, divorando tutte le stagioni in meno di una settimana.
Una volta conclusa la visione ho sentito il bisogno di chiedere a chiunque “Ma l’hai visto Breaking Bad?!”. Inutile dire che i miei vari interlocutori mi hanno risposto come se fossi improvvisamente arrivata nel mondo reale direttamente dal 1840: “Ehm...Prontooo?!?”.
È impossibile non essere ossessionati da questa serie a dir poco incredibile, un'ossessione lunga anni.
Sì, Breaking Bad è lo show televisivo più premiato di sempre, ma a renderlo una serie unica nel suo genere non sono i premi vinti o le varie nomination. Lo rende unico il segno indelebile che è in grado di lasciare nello spettatore, facendogli provare una miriade di emozioni.
Ma tutto ciò non sarebbe stato possibile senza un cast impeccabile, a cui è stato lasciato ampio spazio per approfondire le sfumature dei vari personaggi.
La serie ti lascia sempre in un grande stato di attesa e fornisce spunti di riflessione: nonostante lo spettatore sia convinto che le cose andranno in un certo modo, non può fare a meno di pregare che vadano nel senso opposto.
È il miglior programma televisivo che abbia mai visto? Assolutamente sì. La narrazione impeccabile e ben scandita ti invita a guardare l'intera stagione in un giorno, è un dramma avvincente che ti permette di dimenticare il mondo esterno.
L'importanza del rewatch
Chiunque abbia guardato o guarderà Breaking Bad cadrà inevitabilmente nel rewatch, prima in italiano, poi in lingua originale, per godere totalmente dell’enfasi e delle strabilianti doti recitative del cast.
Ma questo rewatch, che nascerà da una pura e semplice necessità di ricascare nel vortice emozionale, permetterà allo spettatore di cogliere nuovi dettagli persi in precedenza e, inoltre, di rivalutare alcuni personaggi, in particolare la moglie del protagonista Skyler.
Skyler, interpretata dalla strabiliante Anna Gunn, è una donna che a primo impatto risulta odiosa ed egoista, ecco perché è finita in questa lista. All'inizio, qualsiasi scena che la vede protagonista ci fa innervosire, portandoci a odiare lei e qualunque cosa faccia. Ma guardando e riguardando la serie, magari anche ad anni di distanza, ci fa rivalutare le sue scelte e le sue azioni, comprendendola.
Ma riflettiamo un momento su una cosa: chiunque supporterà fino alla fine il personaggio di Walter White, produttore di metanfetamina che, entrando a far parte del mondo della droga, è autore di molteplici omicidi. Strano, no? Lo spettatore si ritrova ad amare un personaggio ripugnante, un assassino, uno spacciatore e produttore di stupefacenti. Questo è sempre stato uno degli obiettivi del genio di Gilligan: voleva confondere il pubblico, portandolo a chiedersi chi fosse nel giusto e chi nel torto.
Il modo in cui è riuscito nell'intento è a dir poco geniale.
La perfezione di sottotrame e dialoghi
Sono sicura che ognuno di noi ha un bel bagaglio culturale di serie tv, uno di quei bagagli con tasche interne, esterne, cerniere e scomparti nascosti. Non un semplice trolley, ma un bagaglio da stiva. E sono altrettanto sicura che molti di noi non sono rimasti soddisfatti delle sottotrame raccontate da molti show, spesso usate a scopo riempitivo, perché magari la trama principale non regge abbastanza.
Ancora una volta, non è questo il caso: le sottotrame di Breaking Bad non sono un accompagnamento, anzi, sono addirittura necessarie e strettamente legate al filo principale.
In questa serie in particolare, anche un singolo sguardo diventa fondamentale per la vita o la morte di un personaggio.
Vi starete chiedendo: “Ma come è possibile? Deve per forza esserci almeno una nota negativa”, ma la risposta è no. Ogni inquadratura, ogni musica di sottofondo, ogni pausa è lì, esattamente dove dovrebbe essere.
Ogni singolo personaggio, ogni singola sottotrama è talmente solida e ben strutturata che la mente di Gilligan ha partorito uno spin-off di enorme successo legato a uno dei personaggi secondari. Chiaramente, essendo Gilligan il padre dello spin-off, Better Call Saul riesce a raggiungere gli standard qualitativi della serie madre.
La maestosità del finale
È raro trovare uno spettacolo che abbia una degna conclusione, e questo è uno di quei pochi casi: Gilligan ha donato alla serie un finale maestoso e al tempo stesso straziante, che ci fa capire che ogni singola scena è stata messa in atto per arrivare a quel preciso istante.
Uno a uno, il futuro di tutti i personaggi che abbiamo avuto modo di conoscere più o meno approfonditamente viene minuziosamente scritto episodio dopo episodio, culminando in una naturale conclusione che non necessita di altre parole.
La televisione ha finalmente un grande dramma con la d maiuscola. Breaking Bad è sempre sembrato uno show destinato a finire con tutta la potenza e la maestosità che l’hanno sempre contraddistinto.
Capita spesso che uno showrunner inizi una serie senza alcun reale senso di dove e quando finirà. A volte uno spettacolo va oltre la sua data di scadenza naturale…Sì, Beautiful, parlo con te.
A volte gli showrunner chiedono letteralmente una sospensione all'ultimo minuto, altre volte i soldi sono così ben accetti che uno showrunner continuerà a sfornare episodi anche se avesse preferito finire prima.
Ecco perché i finali della serie sono sempre stati storicamente così difficili. Ma Vince Gilligan, a differenza di molti altri colleghi, ha avuto una carriera di successo nel mondo del cinema prima del suo debutto sul piccolo schermo. Quindi forse, a posteriori, non c’è così tanto da stupirsi.
Uno spettacolo su un insegnante di chimica di 50 anni con un cancro ai polmoni, che si trasforma in un cuoco di meth. Potrebbe essere stata la peggior idea di sempre per una serie tv. Ma la storia è potente e Vince Gilligan ha creato un pilota che ti prende per le spalle, ti scuote e richiede la tua attenzione. Nel corso di cinque stagioni sulle montagne russe, Breaking Bad non ha mai lasciato calare la tensione.
Ogni parola per descrivere la serie risulta riduttiva, questa recensione è solo un eufemismo che cerca di descrivere un capolavoro senza precedenti.
madforseries.it
5,0
su 5,0