Black Mirror: la Recensione della 2° Stagione della nota Serie TV di Charlie Brooker
Scritto da: Alessandra MotisiData di pubblicazione:
Per chi si fosse perso lo scorso appuntamento, avevamo parlato della prima stagione in questo articolo.
È giunto quindi il momento di fare un altro passo, analizzando e discutendo le varie tematiche e decisioni che sono state trattate nel secondo capitolo formato da 3 episodi come sempre scollegati l'uno dall'altro.
Se non avete ancora visto la seconda stagione ma siete comunque curiosi, non preoccupatevi: non ci sono spoiler! Faremo piuttosto un'analisi generale dei vari episodi senza rivelare nulla.
Primo Episodio - Torna da Me
Dopo un anno, Black Mirror è tornato con una seconda stagione e, ancora una volta, fornisce allo spettatore una cupa riflessione sulla vita moderna. Ciò che sorprende dell'episodio di apertura Torna da Me è, tuttavia, quanto sia sottile e discreto. Dove la prima stagione si era aperta col botto, il primo episodio di questo capitolo porta con sé un tono cupo più simile all'episodio finale della prima stagione Ricordi Pericolosi.
Coloro che si aspettavano una puntata in stile Messaggio al Primo Ministro o la cattiveria vista in 15 Milioni di Celebrità, probabilmente saranno rimasti sorpresi dall'aria relativamente naturalistica di Torna da Me. Questa è opera di Brooker, che mette sul tavolo toni più silenziosi, esplorando le varie tematiche con maggiore sottigliezza.
Ancora una volta, il tema di fondo riguarda gli effetti della tecnologia sulle relazioni. Martha è un'artista innamoratissima di Ash, un ragazzo affettuoso che viene facilmente distratto dall'invitante bagliore del suo cellulare. La coppia felice si è appena trasferita in un cottage che un tempo apparteneva ai genitori di Ash, e un futuro tranquillo e bucolico sembra attenderli. Invece un tragico incidente separa la coppia, lasciando improvvisamente Martha sola e depressa in un paesaggio sconosciuto e solitario. Un'amica di Martha le consiglia quindi di usufruire di un servizio sullo stile di MSN... Ma per i defunti. "Mi ha aiutato. Puoi parlargli. Non è come quelle stupide cose spiritiche. È ancora in versione beta, ma...".
Se quanto detto ti sembra uno spoiler, non temere: questo è solo ciò che si verifica nei primissimi minuti di un dramma che si sviluppa lentamente, malinconico e intimo. Ciò che segue questo incipit non è pieno di colpi di scena o di stravolgenti colpi di fortuna, ma è senza dubbio ipnotizzante.
Torna da Me è così efficace perché esamina contemporaneamente diversi temi: la differenza tra relazioni intime e relazioni virtuali tramite i social media e, più universalmente, il vuoto lasciato dalla morte di una persona cara.
Il regista Owen Harris crea il tono perfetto per la storia di Brooker. I vari accenni di un futuro strettamente legato alla tecnologia sono intrecciati sottilmente con il tranquillo paesaggio. È da notare che Black Mirror ha lavorato su una tela con diverse sfumature: dalla più intensa Londra piena di elettori schizzinosi nella prima, al futuro di ciclisti apatici nella seconda, alla relazione fatiscente nella terza e così via.
Riducendo ulteriormente la sua portata, Torna da Me non fa che intensificare la sua forza drammatica, legata alla fantascienza sul lutto e sui fantasmi digitali, questo episodio iniziale è ossessionante.
Secondo Episodio - Orso Bianco
Ma passiamo alla puntata successiva Orso Bianco. Cominciamo col dire che Brooker voleva creare uno spettacolo che desse tutto tranne che certezze: siamo abituati a vedere serie TV che coinvolgono sempre gli stessi personaggi, che continuiamo a ritrovare settimana dopo settimana e Black Mirror è esattamente l'opposto.
Di tutti gli episodi di Black Mirror che abbiamo visto finora, il dramma un po' horror di Orso Bianco fa capire che non possiamo fidarci di nessuno, e il suo ultimo atto è davvero sconvolgente.
Come la protagonista Victoria, restiamo sbalorditi dai primi minuti dell'episodio. Svegliata su una sedia, davanti a una TV statica e priva di segnale, la donna si ritrova in una casa apparentemente normale. I suoi polsi sono bendati, probabilmente a causa di una ferita.
Come visto in Torna da Me, Brooker ha un approccio sottile che dà agli eventi e alle performance un impatto maggiore, e Orso Bianco vede Brooker ridimensionare il suo uso del dialogo al minimo. La scena di apertura, quasi priva di chiacchiere oltre al lamento di Victoria "Non riesco a ricordare chi sono", rende più efficace ciò che avviene dopo.
Certo, l'uso dell'amnesia non è poi così originale, ma tutto ciò che succede nel corso della storia ci dà poco tempo per riflettere su questo.
Se proprio dovessimo sollevare una critica a Orso Bianco, riguarderebbe il personaggio di Victoria, trascinato impotente dagli eventi. È solo verso la fine dell'episodio che la nostra protagonista smette di piangere e prende il controllo della situazione.
Orso Bianco esplora il modo in cui l'empatia umana tende a zero quando le persone si riducono a un'immagine su uno schermo e conclude, giustamente, che non importa se sei innocente o colpevole, la crudeltà resta sempre crudeltà.
Terzo Episodio - Vota Waldo!
Dopo la malinconia di Torna da Me e lo sconvolgente Orso Bianco, lo spettatore si chiede dove il terzo episodio di Black Mirror lo avrebbe portato. Ed ecco la risposta: una puntata colma di satira politica distopica raccontata con umorismo truce, ma privo dell'emotività del primo episodio o del palpabile senso di indignazione del secondo.
Come ogni episodio di Black Mirror, Vota Waldo! affronta una particolare preoccupazione attuale, ma con la particolarità di essere incentrata sull'apatia e la mancanza di fiducia nella politica britannica. C'è ancora indubbiamente un filo legato alla tecnologia in questo episodio, ma questo esula dall'argomento centrale: la morte della politica.
L'episodio evidenzia che i politici egoisti sono velenosi per la democrazia tanto quanto gli elettori apatici e i cinici produttori televisivi, ma è difficile guardare Vota Waldo! non sentendosi un pochino insoddisfatti: sì, la puntata è ben recitata e ben girata come ci aspettavamo da una serie come Black Mirror, ma né i suoi personaggi né la sua trama sono stati così coinvolgenti come in Torna da Me, né i suoi eventi ci hanno coinvolto emozionalmente come hanno fatto gli altri episodi.
Con il suo messaggio così ben visibile e comprensibile, Vota Waldo! lascia ben poco altro da scoprire. Questo è stato un episodio sotto la media per Black Mirror, ma probabilmente solo perché la qualità delle altre puntate è stata molto elevata.
Ancora una volta, idee forti, scrittura impeccabile e grande direzione si sono unite per creare un inquietante riflesso del presente.
Per quanto le puntate siano coinvolgenti, la seconda stagione di Black Mirror è leggermente inferiore alla precedente.
madforseries.it
4,3
su 5,0