Better Call Saul 5: la Recensione del 7° e 8° Episodio di questa Stagione
Scritto da: Alessandra Motisi - Data di pubblicazione:
Attenzione: questo articolo contiene spoiler
Prossimi al finale di stagione, JMM porta alla luce qualcosa che si è cristallizzato solo nelle ultime settimane. Attraverso tutte le macchinazioni dei suoi personaggi, la quinta stagione di Better Call Saul fa realizzare allo spettatore un concetto molto importante: le figure chiave sono quelle giuste per il loro lavoro.
La scorsa settimana, tutto è iniziato nell'aula di tribunale. In una mossa che si addice al senso dell'umorismo dello spettacolo e alla natura del loro matrimonio, il giudice che si occupa dell'umile cerimonia civile di Jimmy e Kim porta un po' di equilibrio a un matrimonio di mera convenienza.
Naturalmente, nel mondo di Better Call Saul, poche cose vengono fatte solo per riempire dei buchi nella trama. Per quanto Jimmy possa insistere con Huell sul fatto che queste nozze siano puramente a fini legali, le reazioni della coppia durante i loro rapidissimi voti suggeriscono il contrario. In quel momento, i loro ruoli sono invertiti: ora è Jimmy colui che riesce a sintetizzare un mix di emozioni estrapolando ottimismo in un momento di incertezza. E poi c'è Kim, con gli occhi raggianti che offrono sicurezza, indipendentemente dalle potenziali conseguenze.
È giusto che JMM scelga il matrimonio per dare il via a un episodio incentrato su rapporti di coppia, anche se molto diversi, come quello tra Mike e Nacho. Questi personaggi sono al momento scollegati dagli altri, dandoci l'opportunità di capire come ognuno di loro adotti approcci diversi nelle loro vite da "soldati".
Parlando di qualcuno che occupa una posizione di prestigio in questo insolito organigramma, ci sono stati molti cenni all'idea che le due parti di Gus sono parti fondamentali del suo essere. È difficile accettare il suo essere spietato e al tempo stesso affabile, specialmente quando Better Call Saul ci mette davanti ai momenti di "passaggio" tra questi suoi atteggiamenti.
Ma in JMM le metà di Gus non combattono tra loro poi così tanto: alla presenza del suo investitore Peter Schuler, esse si fondono. Nel vedere insieme Gus e Schuler per la prima volta, lo spettatore realizza che le promesse di violenza e intimidazione non sono solo gli strumenti di persuasione di Gus. Per quanto sia facile pensare a Gus come a un capo, egli è catturato nella sua rete aziendale. La differenza principale tra lui e Mike o Nacho è che anche nella fitta rete aziendale, Gus è sempre in cima al suo albero decisionale.
Il modo in cui sostiene quel controllo enfatizza uno dei punti di forza di Gus, che è in grado di superare in astuzia la concorrenza soprattutto perché non considera la sua professione un gioco.
Mentre Lalo continua ad attaccare nonostante sia in prigione, Gus sa che a volte per vincere bisogna battere in ritirata. Dopo aver convinto Schuler del suo piano, Gus pone le basi per il contrattacco mirato a Salamanca in un meticoloso atto di auto-sabotaggio. Con l'aiuto di Nacho, deturpa e fa esplodere una filiale di Los Pollos Hermanos grazie a un pollo congelato che finisce ingegnosamente in una friggitrice.
Nel frattempo, Jimmy si mette a proprio agio con Lalo, in particolare dopo che Mike gli ha consegnato i pezzi necessari per aiutare il suo nuovo cliente. Invece di ribellarsi contro la difesa, Jimmy sfrutta la situazione per dare il proprio contributo.
In un episodio ricco di impegni e di persone che trovano modi simbolici significativi per rendere ufficiali le loro alleanze, ci sono pochi cambiamenti. È un merito allo spettacolo che il matrimonio, l'incendio, gli scontri e il processo siano frutto di precedenti stabiliti; e anche se questi percorsi sono già tracciati, ogni persona coinvolta deve fare una scelta per seguirle.
La decisione fondamentale per Jimmy, adesso, è racchiusa in quelle tre parole per soppiantare il significato del monogramma nella sua valigetta: "Justice Matters Most" o "Just Make Money". Molto probabilmente sta per scoprire il costo del tentativo di avere entrambi.
Questo ci porta, per l'appunto, all'episodio successivo che si svolge quasi per intero nel deserto del New Mexico.
Bagman è forse uno degli episodi più maestosi di Better Call Saul, che ricorda molto la seconda stagione di Breaking Bad, più precisamente 4 Giorni Fuori, ma in qualche modo la puntata dello spin-off riesce ad essere più blanda e più piena di suspense. È doppiamente impressionante, considerando che sappiamo che i nostri dispersi sostituti di Walter e Jesse sopravviveranno a questa pericolosa relazione. Il regista e autore di Breaking Bad, Vince Gilligan, decide di esprimere l'anima della serie originale in Bagman, con sparatorie di alto livello, scontri tesi e intensi faccia a faccia. Dal momento in cui inizia l'episodio vediamo due lacchè del cartello che si schizzano l'un l'altro acqua mista a sangue...e non c'è dubbio su chi stava dietro a tutto questo.
Notevole, inoltre, la decisione di unire 4 Giorni Fuori a Bagman che collega anche il divario tra il nuovo mondo dell'"amico del cartello" di Jimmy a quello di Kim, un momento che i fan di Better Call Saul hanno sperato di vedere tanto quanto lo temevano. Essere a conoscenza degli affari loschi di Jimmy con Lalo e altri criminali, per Kim è una cosa. Ma trovarsi di fronte a queste figure è un altro paio di maniche.
Vedere Kim seduta di fronte a Lalo cercando di ottenere informazioni per poter trovare Jimmy è davvero assurdo.
Lalo è entrato a far parte di Better Call Saul come un personaggio distinto, grondante di spavalderia...Ed è una vera minaccia.
Kim, a questo punto, è coinvolta in un modo molto più concreto. Mike lo sa, e dice: "Ora anche lei è in gioco". Sia che voglia ammetterlo a se stessa o no, Kim ora verrà usata come pedina per motivare e controllare Jimmy. Le pareti che separano i due mondi si sono dissolte per sempre e, finalmente, le trame prima parallele di Mike e Jimmy (e Kim) si sono incrociate. Sicuramente, questo è un punto di non ritorno.
Bagman è una puntata elettrizzante, tanto introspettiva quanto esplosiva. Abbiamo rivissuto le emozioni donateci da Breaking Bad e, con Vince Gilligan al timone, sicuramente non rimarremo mai delusi.
Ogni episodio di Better Call Saul sembra più avvincente dell'ultimo, e ora che le trame dei vari personaggi stanno collassando l'una sull'altra, sembra davvero che la fine sia appena iniziata.
madforseries.it
4,8
su 5,0