Better Call Saul 5: la Recensione del 6° Episodio di questa Stagione
Scritto da: Alessandra MotisiData di pubblicazione:
Attenzione: questo articolo contiene spoiler
Dopo aver parlato del quinto episodio facendo diverse supposizioni, il cuore di ognuno di noi ha saltato un battito leggendo il titolo della sesta puntata di questa stagione: Wexler contro Goodman. "E ora che succede?" è la domanda che ci siamo posti tutti prima di iniziare l'episodio, ma sapevamo già che sarebbe scoppiata una bomba.
Avevamo lasciato i nostri protagonisti bloccati nelle loro situazioni difficili, molto probabilmente proprio perché si rifiutano di chinarsi di fronte a quel sistema che sta cercando di trattenerli.
La continua sfida di Gus ai Salamanca significa che il caro Fring vuole che le sue filiali di fast food e la sue attività in generale rimangano impenetrabili da esterni; Mike va avanti per inerzia, verso una qualunque direzione che possa convincerlo che abbia valore. Nacho, dopo essere sparito per due puntate, continua a mettere in pericolo la propria vita perché rifiutarsi di farlo significherebbe la morte di suo padre.
Fedele alla sua forma che continua a mantenere da anni, ovvero quella di uno spettacolo che spesso può far sentire le storie relativamente insignificanti più importanti delle lotte tra la vita e la morte, Wexler contro Goodman dà il via alla seconda metà della stagione che sembra avvicinarsi a un punto di non ritorno.
A questo hanno contribuito i ragazzi della "troupe cinematografica", ingaggiata per realizzare una serie di annunci atti a intaccare l'immagine di Mesa Verde. Più questi studenti entrano in contatto con Jimmy, più lo spettatore si rende conto che questo incredibile avvocato è in grado di connettersi con un'ampia fascia di persone e clienti grazie anche alle sue grandi doti persuasive.
Tutto questo, però, finché non si tratta di Howard Hamlin: non soddisfatto dei danni fatti dalle palle da bowling, Jimmy decide di aggiungere un po' di pepe arruolando una coppia di prostitute (sue clienti) per mettere in imbarazzo Howard. La sua compiaciuta espressione nel guardare il risultato ottenuto conferisce all'episodio un'area di transizione che separa il Jimmy ben intenzionato dall'avvocato senza scrupoli Saul Goodman.
Quest'ultimo emerge specialmente nella sequenza centrale dell'episodio, la sessione di negoziazione che inizia come una formalità per finalizzare un compenso e finisce per essere un attacco alla reputazione di Mesa Verde.
Come Jimmy spiega più tardi, nemmeno Kim sapeva di quell'ultimo atto di disperazione. Quando l'avvocato esce di scena, negli occhi della Wexler c'è un potente mix di rabbia e paura, sentimenti che ritroviamo anche in Kevin mentre raggiunge Jimmy nel parcheggio. I due risolvono tutte le questioni in sospeso sigillando il patto con una stretta di mano.
Ma torniamo a parlare di Mike, intento a incastrare una volta per tutte Lalo Salamanca. Come l'apertura incentrata su Kim, i 20 secondi in più che vedono Mike raccogliere i file in macchina è un altro grande esempio che Better Call Saul fornisce sempre allo spettatore informazioni sufficienti. Anche se le foto e quello che c'è su quei documenti è incomprensibile, fa intravedere un Mike che torna alle sue vecchie abitudini.
Qualunque siano i suoi metodi, funziona. Persuasa da Mike (o, dovremmo dire, dall'investigatore privato Dave Clark), la bibliotecaria fornisce le prove mancanti alle forze dell'ordine locali. L'auto di Lalo viene connessa al crimine e Gus, per ora, l'ha vinta: alla fine dell'episodio, Lalo viene arrestato da un blocco improvvisato della polizia.
Il finale di stagione si avvicina sempre più e agli autori di Better Call Saul piace lasciare il pubblico col fiato sospeso e in totale confusione.
La trama e le tempistiche sono come sempre impeccabili, impedendo allo spettatore di annoiarsi qualunque cosa stia succedendo.
madforseries.it
4,5
su 5,0