Baby, la Serie Netflix: una Recensione decisamente non convenzionale
Scritto da: Alessandra MotisiData di pubblicazione:
Vi avverto subito che non sarà una recensione come le altre, tutt'altro.
Avendo buttato 6 ore della mia vita, quando avrei potuto fare qualcosa di molto più produttivo come guardare video di gatti spaventati da cetrioli, sono piuttosto furiosa con Netflix.
Sì, con Netflix e non coi produttori di Baby, perché poverini, non hanno alcuna colpa; ognuno è libero di produrre e mettere il proprio nome su ciò che vuole ma è Netflix a decidere cosa mettere sulla piattaforma di streaming. E mi dispiace cara Netflix: questa volta hai cannato.
La serie è uscita a fine Novembre, e devo dire che ho temporeggiato un po’ prima di vederla perché in cuor mio sapevo che sarei rimasta delusa, avendo visto il trailer...ma ho comunque voluto dare una possibilità alla produzione italiana. E allora dai, facciamo i masochisti e premiamo play!
Mentre il mio dito si avvicinava alla tastiera per premere il suddetto tasto, ho pensato: “Hanno osannato il cast già un mese prima dell’uscita, non può essere così male!” ...ma...dopo i primi minuti di puntata hanno iniziato a sanguinarmi gli occhi e le orecchie per la recitazione. Noi italiani abbiamo sicuramente molti talenti ma fare serie tv non è tra questi, almeno non ultimamente!
Dopo 6 interminabili ore di agonia, fissando incredula il vuoto per quello che avevo appena visto, mi sono anche chiesta: “Ma perché si dice tanto che Baby vada a braccetto con Elite? Cos’hanno in comune le due serie? Le uniformi?”
Nella prima abbiamo la storia ispirata al caso di cronaca delle baby squillo dei Parioli, con personaggi stereotipati fino all'inverosimile, senza alcuna morale, amicizie nate senza spiegarne il motivo, espressività pari a zero in stile Kristen Stewart. Nella seconda...beh, nella seconda abbiamo esattamente l’opposto.
Insomma: pessima regia, pessima fotografia, pessimi dialoghi, scelta e uso delle musiche decisamente discutibili. Storia alla fine banale, location mediocri...la retta della scuola è di 6.000 euro e in classe non hanno nemmeno una finestra? Ma cos'è: un bunker?!
Ma c'è una domanda ancora più importante da porsi: per quanto ancora andrà avanti la famiglia De Sica nel mondo del cinema e della televisione?
E ora chiedo a voi: quel “Lasciami stareeeeeee” visto nel trailer non vi ricorda un “Ti devo mettere in rigaaaaa” firmato Costantino Vitagliano in The Lady?
Baby è il risultato di quello schifo di legge che obbliga le piattaforme come Netflix a offrire serie di produzione nazionale. Ma era così bello Boris! Perché ci ostiniamo a non puntare sulla semplicità?
Avrei preferito una docu-serie riguardante il montaggio delle tapparelle o che ne so, passare 6 ore ininterrotte a guardare quel tizio che rompe gli spaghetti con la testa.
Per concludere: c'avrei giurato che sarebbe stato un prodotto molto vicino al trash, ne ero consapevole. Il fatto è che non ci si possa nemmeno ridere sopra è orribile, ma in maniera triste.
E poi ti chiedono perché guardi solo prodotti stranieri...