American Horror Stories: la Recensione del Primi Due Episodi della nuova Serie TV Spin-off
Scritto da: Giorgio MeleData di pubblicazione:
Quando nel 2011 Ryan Murphy e Brad Falchuk crearono American Horror Story probabilmente non si aspettavano che avrebbe avuto un successo tale da arrivare a produrre una stagione a doppia cifra, tantomeno che, grazie a quel progetto, nascessero due spin-off.
O forse in realtà se lo aspettavano, poiché hanno avuto la giusta lungimiranza da tenere aperte alcune porte durante il corso delle varie stagioni, le quali sono state chiuse con American Horror Story: Apocalypse.
Arriviamo quindi al nuovo spin-off che ha recentemente debuttato su FX su Hulu, American Horror Stories. La struttura dello show abbandona la serie antologica a favore degli episodi antologici, i quali raccontano storie originali, talvolta ambientati nei classici luoghi della tradizione di AHS. È proprio quest'ultimo il caso dei primi due episodi che, probabilmente per far sentire meno il distacco dallo show originale, ci riportano direttamente alla Murder House della prima stagione di American Horror Story.
Appena ci troviamo davanti la casa dai mattoni rossi un brivido corre lungo la schiena.
Conosciamo quindi i protagonisti, due uomini sposati e la loro figlia, che si trasferiscono nella casa con l'intento di trasformarla in un bed & breakfast a tema horror, ben consci dei terribili omicidi avvenuti in quel luogo ma non credendo alle dicerie riguardo la presenza di fantasmi (ahimè a loro).
Nell'arco dei primi quaranta minuti riusciamo persino a scoprire un po' della storia dei personaggi; alcuni eventi traumatici che li hanno colpiti in passato e che per certi versi si ripercuotono anche sul presente e fanno da motore alla storia della protagonista.
La trama generale però si evolve troppo rapidamente e gli ottanta minuti complessivi rendono la storia molto veloce che, seppur trattando temi abbastanza importanti quali il bullismo, si risolve in un capriccio adolescenziale che degenera molto presto in qualcosa di più oscuro, in pieno tema American Horror Story.
Un'altra pecca dei primi due episodi è che impone come prerequisito almeno la visione della prima stagione della serie madre, rendendo quindi difficile a un pubblico novizio la comprensione di ciò che sta guardando. Già dai primi minuti compare infatti la famigerata tuta in lattice e l'iconico Rubber Man, il fantasma più famoso degli innumerevoli abusivi soprannaturali di quella casa.
Ciò a cui siamo stati abituati da Murphy e Falchuk con American Horror Story sono appunto le storie dei personaggi. Storie che mettono a nudo la brutalità di cui possono essere capaci gli uomini, ma che mostrano anche il buono che ci può essere nel mondo. In questi ottanta minuti la storia non ha la forza di uscire fuori e si limita soltanto ad appoggiarsi a qualcosa di già esistente.
La storia dei primi due episodi di American Horror Stories fa fatica a emergere e non coinvolge lo spettatore come dovrebbe.
Si appoggia a qualcosa di già scritto e, seppur rispettando i canoni della serie originale, non aggiunge quasi niente di nuovo.
madforseries.it
3,0
su 5,0